di Lorenzo Colombo
Nel 2009, Peter Dipoli e Michela Carlotto, pubblicarono un volumetto dedicato a Mazzon ed al suo Pinot nero.
In un’ottantina di pagine veniva descritto il percorso cha ha portato, quasi due secoli fa, questo vitigno in Alto Adige, se ne evidenziava l’incremento della superficie vitata provinciale nel corso degli anni e quindi si andava ad analizzare lo stretto rapporto che lega questo vitigno con la località Mazzon.
Pochi giorni fa siamo venuti in possesso della nuova edizione, riveduta ed aggiornata, di questo prezioso documento.
Nessuno stravolgimento rispetto a quanto già pubblicato, a partire dalla prefazione, che rimane quella allora scritta da Attilio Scienza, unicamente un ampliamento –sono una decina le pagine aggiunte- ed un aggiornamento riguardante ciò che è avvenuto durante quest’ultimi otto anni
Ma vediamo in dettaglio cosa può trovare un appassionato di Pinot nero in queste pagine.
Il libro è suddiviso in due parti, la prima tratta dell’arrivo del Pinot nero in Alto Adige, delle sue prime coltivazioni a Castel Rametz, dell’evoluzione della superficie vitata dai 199 ettari del 1970 ai 427 del 2015 (8% del vigneto Altoatesino) e delle scelte clonali, sino ai dati analitici delle uve nella varie annate.
Nella seconda parte si entra nello specifico del territorio di Mazzon con l’incremento negli anni della superficie vitata a Pinot nero, dai 20,60 ettari del 1975 ai 51,60 del 2015, ne vengono analizzati clima e suolo evidenziandone le caratteristiche che fanno unici i Pinot nero ivi prodotti; si viene inoltre a conoscere la prima citazione riguardante un Pinot nero prodotto a Mazzon (4 febbraio 1869).
Il libro è corredato di numerose fotografie, riportanti documenti storici, le prime etichette che riportano il nome di Mazzon legato al Pinot nero e di diverse e dettagliate mappe riguardanti le varie proprietà dei vigneti, i loro nomi storici e le diverse zone di maturazione.
Non manca infine l’elenco di tutti i produttori che menzionano Mazzon sull’etichetta del loro Pinot nero, con la relativa estensione vitata ed il numero di bottiglie prodotte.
Nelle ultime pagine troviamo una breve storia di Mazzon con il nome dei dodici masi di origine medioevale i cui nomi sono rimasti in buona parte invariati e con la descrizione dei principali edifici storici del paese.
In conclusione si tratta di un ottimo strumento per coloro che amano questo vitigno e vogliono conoscere maggiormente la sua storia, rapportata all’Alto Adige e nello specifico a Mazzon.
Mazzon e il suo Pinot nero
ISBN 978-88-99834-05-0
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