Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista: 5/5. Naso 26/30. Palato 26/30. Non Omologazione 34/35
Negli occhi delle donne si conserva la loro bellezza nel tempo, nel vino la grandezza agricola dei Campi Flegrei. Il territorio a Nord di Napoli dei cento crateri, cuore della Campania Felix con il porto di Pozzuoli principale scalo del Tirreno al centro di ville e masserie sparse tra il Vesuvio e l’area del Falerno ai tempi dell’Antica Roma.
Oggi, dopo quarant’anni di assalto metodico e sistematico al territorio, resistono la bellezza sciupata del Rione Terra, incredibili rovine conservate tra mare, lava e tufo, archi di acquedotti sotto i quali passano decine di migliaia di auto al mese. Qui restano le tracce dell’antica agricoltura, quella che dissetava Napoli nell’800 e in parte del ‘900 con la Falanghina e il Piedirosso, e le cantine flegree sono una sorta di museo da visitare per rinfrancarsi la vista e godere del palato.
Il Piedirosso di Giuseppe Fortunato, cantina Slow per i motivi etici-estetici che ho appena enunciato, è così vino antico e moderno. Sottile, succoso, al naso strepitosi aromi di ciliegia e ancora di geranio, capace di vivere bene sul lungo periodo maturando ancora e trovando il giusto equilibrio, l’impianto della bottiglia retto da una bella acidità, dalla sapidità, dal dolce della frutta e dall’amaro minerale del terreno che giocano nel palato come l’acqua e la sabbia sul bagnasciuga, ora l’uno, ora l’altro, regalando profondità e complessità alla beva impostata semplicemente.
Antico per la storia, moderno per i tannini sottili, la bevibilità, la digeribilità, la finezza e l’eleganza.
Un vino che ha due segreti: il tempo e il lavoro in vigna meticoloso, pignolo, viticoltura biologica assoluta. Poi, è il caso di dire, davvero fa tutto la frutta. Ah, sì, il terzo segreto: il rapporto equilibrato tra Peppino Fortunato, vignaiolo per scelta, e Antonio Pesce, enologo per tradizione familiare.
Vino da cibo o, anche, per stare bene con se stessi.
Sede a Pozzuoli. Via Tre Piccioni, 40 – Tel. 081.8541651 e 081.5265259 (anche fax) www.dolciqualita.com, Enologo: Antonio Pesce. Bottiglie prodotte: 15.000 Ettari: 2,5 di proprietà e 2 in conduzione. Vitigni: falanghina e piedirosso.
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