di Carlo Macchi
Due notizie, una buona e una cattiva. Quella buona, almeno per noi, è che da domenica 11 novembre a giovedì 15 novembre saremo in Langa per assaggiare Barolo 2008 e Barbaresco 2009, ospiti di Albeisa e del Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero. Quattro giorni di assaggi, visite, degustazioni, incontri che sicuramente rimarranno nei nostri cuori e nei nostri fegati e di cui vi parleremo giornalmente sui rispettivi giornali, canali youtube, facebook, twitter e compagnia.
Ma ecco la brutta notizia, una vera doccia fredda almeno per chi, come noi, ha sempre tenuto una condotta deontologicamente ineccepibile. Chi scrive qualche giorno fa è stato raggiunto al telefono da un abbastanza stupito direttore del Consorzio. Stupito era lui e ancora più stupito ero io dopo aver saputo il perché della telefonata. Era stato chiamato da un produttore che gli aveva testualmente detto “Io i vini per gli assaggi li mando ma poi non c’è mica niente da pagare vero? Questo perché lo scorso anno, dopo aver mandato i vini, mi è arrivata una fattura da saldare?”
Strabuzzando gli occhi per la sorpresa e non sapendo se incazzarmi come una iena o mettermi a ridere, o rassicurato il Direttore sul fatto che noi, singolarmente e come gruppo, non abbiamo mai chiesto una lira in cambio dei nostri assaggi. Gli ho anche domandato di farmi parlare con quel produttore per chiarire l’equivoco, perché non volevo rimanesse qualcosa di non detto o in sospeso.
Questo perché “la calunnia è un venticello” e proprio per bloccare sul nascere questo venticello che abbiamo pensato di condividere questo articolo per far sapere a tutti i produttori, in particolare a quelli langaroli, CHE MAI E POI MAI NOI ABBIAMO CHIESTO E CHIEDEREMO SOLDI IN CAMBIO DI GIUDIZI SUI VINI!!!!
Per questo, se qualche produttore avesse ricevuto qualche richiesta di pagamento a nome di Carlo Macchi, Luciano Pignataro, Stefano Tesi, Kyle Phillips, Roberto Giuliani o a nome de “IGP I Giovani Promettenti”, quella richiesta è falsa come una banconota da 7 Euro! Inoltre saremmo felici di poter “toccare con mano” queste eventuale richieste per poi immediatamente denunciare chi avesse usato impropriamente i nostri nomi.
Siamo stati piuttosto decisi e chiari perché in un mondo del wine-web sempre più confusionario far passare una voce del genere, che magari può arricchirsi per strada di mezze frasi, sussurri o rumors, può portare a distruggere il nostro bene principale che è la credibilità. Per questo ringraziamo Andrea Ferrero, direttore del Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero per averci comunicato la cosa velocemente e averci dato così la possibilità di chiarire senza fraintendimenti.
A questo punto, dopo aver sgombrato il campo da qualsiasi dubbio, siamo pronti per una full-immersion di nebbiolo che crediamo sarà memorabile.
Questo articolo è stato pubblicato in contemporanea su
Alta fedeltà
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Lavinium
Luciano Pignataro WineBlog
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