di Carlo Macchi
“Cos’è la pianura padana/ dalle sei in avanti/ una nebbia che sembra/ di essere dentro a un bicchiere/ di acqua e anice/.”
Questo dice Paolo Conte, riferendosi in particolare alla zona attorno a Broni e Stradella, conosciuta dai più come Oltrepò Pavese. Se le sei del pomeriggio sono però in un giorno di piena calura estiva con 35 gradi all’ombra le cose cambiano. Allora la nebbia si chiama cappa di caldo e verso l’ora di cena cerchi un posto in collina, scoprendo così che l’Oltrepò Pavese, di colline, è pieno. Da Broni ci consigliano di salire verso Canneto Pavese e di fermarci a mangiare al Bazzini. Sarà il cognome toscano, sarà la strada che si attorciglia attorno a vigneti e panorami non da poco, sarà che comincio ad avere fame, ma l’idea di cenare in questo locale fondato addirittura nel 1940 mi sembra sempre più una buona idea.
Canneto Pavese è piccolo e quindi è facile trovare il Bazzini: è proprio davanti all’altro “must” locale, la chiesa con tanto di campanilone. Il ristorante è invece ospitato in una linda casa a due piani con diverse sale interne ma soprattutto con una terrazza panoramica che ti apre il cuore.
Siamo in un locale non certo di lusso, con tavoli ben apparecchiati (le sedie sono di plastica ma…col cuscino) ma non aspettatevi fronzoli o raffinatezze. Qui si bada al sodo: lo si capisce dai pochi piatti in carta (alcuni per la verità scontatelli), dall’unico cameriere che pare nato e vissuto tra queste mura e dal modo di fare dei due fratelli titolari. L’ uno iperciarliero e l’altro silenzioso ma entrambi sanno come mettere a proprio agio le persone.
Ricapitoliamo: la sala panoramica mi ha aperto il cuore, lo stomaco era già aperto da tempo, non resta che ordinare. Chi è con me si lascia tentare, giustamente, dalle rane fritte (ottime! Perfettamente fritte e molto saporite) dagli agnolotti col sugo di brasato (buoni) e addirittura dalle lumache (non male ma non certo un piatto estivo) mentre il sottoscritto parte con un piatto di salumi locali affiancato da alcuni buoni sottoli per poi arrivare ad una cosa che quando è in carta non si può non ordinare: il minestrone di riso freddo!
La porzione è pantagruelica e fa pensare che in loco abbiano inventato scodelle extralarge, però il tutto è talmente buono che….indovinate, il piatto è tornato in cucina vuoto come le mie tasche.
A quel punto inizi ad essere sazio, abbassi le difese, ti rilassi ed immancabilmente accade il fattaccio. Al tavolo accanto arrivano due cotolette alla milanese non solo da mangiare, da sposare! Prima di tutto carne con l’osso, panata e fritta rigorosamente nel burro; siamo attorno alle due dita di altezza e gli sguardi che lancio a quei due piatti sono di pura ammirazione. Nonostante la perfidia dei presenti che mi incitano all’agone, conoscendo i miei limiti declino l’offerta, ripromettendomi però di ritornare.
Cosa che abbiamo fatto due giorni dopo, a pranzo, ordinando solo la cotoletta e, come direbbe Montalbano, scialandosela alla grande. Mi accorgo di non aver parlato dei vini: in realtà una carta non esiste ma basta dare un’occhiata alle scaffalature all’ingresso piene di vini locali ed il problema è risolto. In particolare noi l’abbiamo risolto basandosi su Cruasè e Bonarda, la seconda, come dicono dalle mie parti “purtroppo carda”. Una glacette formato famiglia ci è però venuta incontro per raffreddare il tutto. Anche i prezzi sono piuttosto freddi: siamo sui 25-30€ vino escluso, compreso però il panorama e l’atmosfera d’altri tempi.
Ristorante Bazzini
Via Roma 11, Canneto Pavese (PV)
Tel. 038588018-fax 0385885956
Mail: b.bazzini@virgilio.it
Chiuso il martedì
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