Mia moglie ed io viviamo a pochi chilometri da Roma, in una zona che fino a qualche anno fa era decisamente più tranquilla, si respirava aria pulita e la sera potevamo goderci piacevoli cene in giardino. In pochi anni tutto è cambiato con una velocità impensabile, il paese ha raddoppiato gli abitanti e le case, il verde si è fortemente ridotto, il paesaggio ha perso gran parte del suo fascino e l’aria non è più così diversa da quella di Roma. E il rumore, la luce, lo smog, il traffico.
Ogni tanto, quindi, sentiamo la necessità di fare gite verso mete più tranquille, a nostra misura, a onor del vero sempre più distanti. Questa volta avevamo una scusa per allontanarci: andare a vedere la Madonna del Parto di Piero della Francesca, a Monterchi in provincia di Arezzo, appuntamento rimandato tante volte con la consapevolezza di perdere qualcosa di grande. Sabato 10 settembre decidiamo di fare questo viaggio di un paio d’ore, con una strana euforia, la stessa che provavamo da ragazzini quando i genitori ci portavano in vacanza.
Ma come è mia abitudine irrinunciabile, la prima cosa che faccio è cercare un punto di ristoro nei paraggi della meta. Ricordo che vicino Anghiari c’è una locanda, dove volendo si può anche dormire, situata in quel paesaggio da sogno che è la Riserva Naturale dei Monti Rognosi.
La Locanda del Viandante si trova in Località Cerreto, appena superato il delizioso borgo di Ponte alla Piera, a una decina di km da Anghiari. La prima cosa che ci ha colpito è stato il silenzio, una pace alla quale non eravamo quasi più abituati, sembrava che anche gli uccelli e i bovini che pascolavano intorno lo rispettassero. Ci accoglie Martha, che si occupa del servizio ai tavoli, in questo caso rigorosamente all’aperto, visto che la giornata è splendida, calda ma ben ventilata.
“Qui si lavora con i prodotti locali, a km zero, basta che vi guardiate intorno per rendervi conto che non ci manca quasi nulla: prodotti dell’orto, carni, formaggi, salumi e acqua che sgorga dalla vicina fonte, tutto in un ambiente incontaminato, è la nostra filosofia“, ci spiega Martha. “In cucina ci sono Fiorella e Daniela, fanno la pasta rigorosamente a mano, senza il supporto di alcuna macchina, prodotti semplici e piatti della tradizione locale e regionale, secondo stagione“.
Proprio quello che andavamo cercando, prima di goderci quell’opera sublime di Piero della Francesca nella vicina Monterchi.
Non abbiamo saputo resistere all’invito della Panzanella, crudité in pinzimonio e fettunta con olio extravergine IGP Toscano Bio, una vera delizia, un piatto disarmante per semplicità e stratosferica bontà.
Poi io e Laura abbiamo preso direzioni diverse: Ravioli di erbe al ragù di Chianina lei, mentre io mi sono tuffato nei Bringoli al pesto di aromi della Locanda (i bringoli sono fatti con acqua e farina ed è una pasta tipica dell’Anghiarese).
Il mio piatto era ottimo, ma lo avrei preferito con un filo d’olio in meno (si vede anche nella foto), i ravioli invece erano perfetti, gustosissimi, con una carne di grande sapore. Il secondo non poteva che essere di carne, abbiamo puntato alla Tagliata di Chianina accompagnata da ottime patate al forno per me e da un delizioso Sformatino di verdure di stagione per lei. Cottura perfetta, con quella dose di sangue necessaria a renderla succulenta. Nonostante fossimo ormai giunti alla sazietà, abbiamo deciso di dividerci il Gelato alla vaniglia, servito in coppa con spennellate di cioccolato fondente, e non ci siamo affatto pentiti perché si sentiva la qualità della materia prima, dolcezza contenuta e vaniglia priva di quell’aromaticità aggiunta che fin troppo spesso troviamo in molte gelaterie anche di grido. Da una carta dei vini adeguata – una cinquantina di etichette principalmente delle denominazioni limitrofe con sconfinamenti in Chianti Classico, Montalcino ecc. – abbiamo selezionato (più che altro pensando alla chianina) il sangiovese Origene Nero 2006 di La Pievaccia, che ha fatto la sua buona figura, setoso grazie alla rotondità dell’affinamento in barrique, ma con la giusta spinta acida e una suggestiva nota di liquirizia a corredo della trama fruttata e speziata.
L’agriturismo dispone anche di 5 camere spaziose con arredo essenziale ma funzionale, inutile dire che la vista è magnifica e rilassante. I prezzi? Il nostro pranzo ci è costato 75 euro vino, caffè e acqua compresi; le camere sono proposte nella formula B&B, ovvero pernottamento e prima colazione, con prezzo variabile da 60-80 euro per la doppia a 90-110 euro per la tripla.
Per gli amanti delle camminate c’è di che divertirsi perché alla Locanda del Viandante si organizzano anche escursioni sui monti limitrofi (proprio di fronte alla Locanda ce n’è uno molto battuto, denominato “Sulle orme del lupo“). Vale la pena anche una visita alla vicinissima frazione Ponte alla Piera e alla stupenda cittadina di Anghiari.
E una volta che ci siete, non potete rinunciare a fare un salto al museo di Monterchi dove si trova la quattrocentesca Madonna del Parto di Piero della Francesca, affresco di rara bellezza che colpisce sia per il particolare soggetto che per le simmetrie, esaltate dai due angeli che affiancano la Vergine e sorreggono i lembi del tendone da cui si affaccia. Chi non l’ha ancora vista deve assolutamente fare questa emozionante esperienza.
La Locanda del Viandante
Località Cerreto – Fraz. Ponte alla Piera – Anghiari (AR)
Tel. 0575 723016 – Cell. 334 7956056
Sito: www.locandadelviandante.net
E-mail: locandadelviandante@anghiari.it
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