di Andrea Petrini
Con Marche Tasting, ovvero la serie di incontri on-line sui vini marchigiani organizzati dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, abbiamo bissato l’incontro con il Verdicchio dei Castelli di Jesi attraverso la degustazione, stavolta, della tipologia Classico Superiore. Prima di entrare nel merito dei vini degustati, bisogna fare un passo indietro per spiegare bene quando un Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC può essere definito nella tipologia Classico Superiore.
Se leggiamo con attenzione il disciplinare di produzione, questo indica che un Verdicchio dei Castelli di Jesi può fregiarsi della menzione “Classico” se è prodotto nella zona originaria più antica di produzione che potete verificare nella cartina che segue.
La menzione Superiore, invece, che potrebbe essere mal interpretata dai neofiti. Infatti, non sta ad indicare un vino qualitativamente migliore, ovvero superiore rispetto agli altri ma, come vale per ogni denominazione di origine italiana, rappresenta solo un riferimento ad un maggiore contenuto in alcol (in questo caso il disciplinare prevede un 11,50% di alcol min.) rispetto a quanto richiesto dal disciplinare del vino “base” che in questo caso è il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC (10,50% alcol min.).
Sei, come al solito, i vini degustati in diretta zoom con i produttori presenti tra cui, questa volta, anche Ampelio Bucci che ci ha onorato della sua presenza.
Moncaro – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Verde Ca’ Ruptae” 2020 (100% verdicchio): da tre storici vigneti nell’area classica di produzione del Verdicchio nei comuni di Montecarotto, Serra de’ Conti e Castelplanio nasce questo vino dal profilo sensoriale ancora giovanissimo. Olfattivamente sa di mela verde, clorofilla, sbuffi vegetali e mandorla. Al gusto è coerente anche se la gioventù lo rende ancora leggermente fuori fuoco. Da aspettare.
Villa Bucci – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2019 (100% verdicchio): dopo aver ascoltato per qualche minuto la lectio magistralis di Ampelio Bucci sul suo Verdicchio, credetemi, è stato abbastanza difficile ritornare su questo Classico Superiore in modo da valutarlo oggettivamente e non col cuore. Questo vino, ancora con i suoi riflessi verdolini, fa emergere sensazioni di pesca, prugna gialla, biancospino, sambuco e, ormai, l’onnipresente mandorla tipica del vitigno. La vivace freschezza è assolutamente in sintonia con le morbidezze del vino che si concede anche una stuzzicante sapidità che accompagna i gradevoli ritorni di erbe aromatiche nel lungo finale.
Lucchetti – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Vigna Vittoria” 2018 (100% verdicchio): prodotto dai vecchi vigneti di proprietà (età media 30 anni) è un vino che rispecchia assolutamente la vivacità e l’estro di Paolo Lucchetti che cerca nei suoi vini autenticità e beva senza compromessi. Questo Verdicchio sa di gelsomino, camomilla, rosa gialla, mandarino e pesca con riferimenti minerali quasi salmastri. Bocca dinamica, tesa, segnata da un gioco di equilibri ben riuscito.
Socci – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Bianca” 2018 (100% verdicchio): questa piccola azienda, situata nel cuore delle Marche, a Castelplanio, ha come unico vitigno di riferimento il verdicchio e come unico vino prodotto il Verdicchio dei Castelli di Jesi che in questa versione è stato prodotto attraverso la tecnologia VINOOXJGEN, un sistema di vinificazione che impedisce il contatto del vino con l’ossigeno perché privato di ogni tipo di travaso. Il mosto, infatti, diventa vino e compie l’intera vinificazione all’interno di uno specifico recipiente fino ad andare in bottiglia. A prescindere dalla sua metodologia di produzione il vino risulta aromaticamente compatto nel suo guscio di frutta dove ritrovo il kiwi, la pesca bianca, il lampone acerbo e la mela a cui, col tempo e l’ossigenazione, si accompagnano richiami floreali di sambuco e melissa. Al palato è piacevolmente agrumato e con garbato finale di mandorla verde.
Marotti Campi – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Volo D’Autunno” 2019 (100% verdicchio): questo vino, prodotto da questa storica cantina di Morro d’Alba, è una interpretazione originale del Verdicchio dei Castelli di Jesi in quanto questo vino, dopo la vinificazione, affina per circa 6 mesi a contatto sulle sue bucce. Il risultato, ovviamente, è un Verdicchio di grande struttura e portata dimensionale, dove il cedro, l’albicocca matura, il melone, gli sbuffi salmastri e le erbe mediterranee sono assolutamente amalgamati lasciando spazio alle caratteristiche varietali del vitigno senza che queste siano offuscate dal processo di vinificazione. Al sorso è denso, di struttura ma al tempo stesso piacevolissimo e affatto pesante. Termina lunghissimo su ritorni di frutta matura e salgemma.
Stefano Antonucci – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Stefano Antonucci” 2018 (100% verdicchio): Stefano Antonucci, self –made man del vino, da sempre produce vini che, in qualche modo, riflettono il suo carattere eclettico e carismatico e questo Verdicchio, che porta tra l’altro il suo nome, non può essere da meno. Col suo affinamento di 12 mesi in barrique è un vino carezzevole, morbido e setoso nelle sue sensazioni olfattive di ginestra, erba limoncella, mandorla fresca, a cui seguono sensazioni di cedro, arancia amara e spezie gialle orientali. Il sorso è levigato, equilibrato e sorretto da spinta sapida. Chiude con esemplare tipicità gustativa di mandorla tostata.
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