TENUTA SPADA
Uva: aglianico 100%
Fascia di Prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Nel cuore del bacino vulcanico del Roccamonfina, dove si estende uno dei parchi naturali più belli d’Italia, è nata, quasi 40 anni fa, a Galluccio, per volere di papà Adolfo fa la Tenuta Spada, oggi trasformata dai fratelli Ernesto e Vincenzo in uno splendido esempio di realtà agricola calata perfettamente nel territorio, dove la famiglia lavora con rigore e passione con un solo obiettivo produrre vini di eccellenza accessibili a tutti.
L’azienda ha sposato in pieno il progetto di promozione di un intero territorio, le bottiglie ne sono un esempio lodevole, in contro etichetta si riporta la precisa mappatura della Campania ed il marchio del Parco del Roccamonfina, meta da non perdere con il suggestivo Santuario di Santa Maria dei Lattani e la produzione delle castagne “tempestive”, dette così perché sono pronte prima delle altre specie, di grandi dimensioni e unico sapore. Tutta l’area è ricca di sorgenti naturali, attraversata dal fiume Garigliano, che solca il suo letto tra i terreni vulcanici del Roccamonfina quelli calcarei dei Monti Aurunci. In questo microclima ideale, e grazie al suolo ricco di oligoelementi e potassio, la vite trova le condizioni migliori per esprimersi, unitamente al lavoro dell’uomo, ad alti livelli qualitativi.
Veniamo al vino, Gallicius Aglianico base 2008, mi capita tra le mani per caso, lo “ rubo” dalla cantina personale del giornalista Nicola Muccillo, innamorato di quest’ azienda, ma, notoriamente bianchista. Me la cede volentieri. I vigneti sono esposti a sud – est a circa 300 mt. s.l.m. e risentono dell’area salmastra benefica del mare non lontano. La vinificazione è tradizionale, con una permanenza sulle bucce abbastanza lunga tra i 7 e i 10 giorni, mi spiego il colore rubino, intenso fitto e oggi con qualche sfumatura granato. Il vino si presenta di ottima consistenza in roteazione, il primo naso leggermente dolce con un floreale delicato e un fruttato possente di prugna, marasca e amarena in evoluzione verso la confettura. Dopo un po’, il vino si apre e arrivano al naso buone note speziate di pepe nero, liquirizia, una leggerissima nota erbacea appena amarognola. Al palato emerge subito una decisa struttura corredata da buoni livelli di sapidità e freschezza con ricordi minerali dovuti alla natura del terreno e alla posizione dei vigneti. In un primissimo momento ho pensato che ci fosse un leggero passaggio in legno, apprendo poi che la fermentazione malolattica è stata completamente svolta e mi tranquillizzo.
Un risultato davvero gradevole, vinificato solo in acciaio e messo in commercio almeno sei dopo la vendemmia. La persistenza gusto – olfattiva e aromatica sono lunghe e perfettamente coerenti alle sensazioni olfattive. Davvero un gran bel vino, ad un ottimo rapporto qualità – prezzo, da spendere sulla tavola quotidiana, in abbinamento, come nel mio caso, ad un fantastico pecorino crotonese e crostini di ‘nduja calabrese, oppure su primi piatti domenicali, il classico polpettone farcito, la parmigiana di melanzane o le “scarole ‘mbuttunate” (farcite) con pecorino, passi, pinoli, e gratinate al forno. Autentici sorsi di Roccamonfina, presentati in una bottiglia modello, semplice, ma corredata delle informazioni essenziali, quelle che la gente normale, i consumatori di tutti i giorni disperatamente cercano.
Scheda di Giulia Cannada Bartoli
Sede a Galluccio, Località Fontana di Teano
Tel. 0823.925709, fax 081.8382812
www.tenutaspada.it – info@tenutaspada.it
Enologo: Riccardo Cotarella.
Ettari: 30 di proprietà.
Bottiglie prodotte: 130.000.
Vitigni: falanghina, fiano, aglianico, piedirosso, montepulciano.
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