di Marco Galetti
Teo alla cena di gala.
Teo, ricordati che è una cena di gala, non fumare a tavola, non mangiare con le mani, non toccarti i capelli mentre mangi, stai seduto composto.
Seduti a schiena diritta, non stravaccati, gambe composte e non accavallate, col tovagliolo sulle ginocchia, anche se alcuni locali consegnano al cliente un bavaglino V.M. 18 per favorire l’attacco frontale alle linguine all’astice, mentre dovrebbe essere la forchetta a dirigersi verso la bocca e non il corpo che va incontro alla posata.
I gomiti non andrebbero mai appoggiati al tavolo, invece adesso, oltre ai gomiti, sul tavolo si vedono sempre più spesso dispositivi elettronici di ogni genere, forma e dimensione, chiavi della macchina, di casa, occhiali da vista e da sole, accendino, sigarette, il piattino del pane scambiato per uno scaricatasche, forse è per questo che alcuni ristoratori, demotivati, l’hanno abolito e hanno sostituito la tovaglia con una mise en place della corsa, un antiestetico runner.
Semplici avventori, appassionati food blogger o gastrofanatici con i loro cannoni per la foto ricordo che intiepidisce il piatto, il calore tra i commensali ed eventuali bollenti spiriti, sembrano piuttosto fotografi di guerra, inviati al fronte, la fronte e il resto del corpo difficilmente al proprio posto per tutta la durata del pasto, come dovrebbe essere (mea culpa).
Bocche semiaperte e masticanti, rumori di fondo, la scarpetta sul fondo bruno, mignoli vaganti come le posate abbandonate in posizioni assurde, il Kamasutra del cucchiaio, la teoria prima della pratica, in teoria…donne troppo profumate, centri tavola fioriti dai profumi troppo invadenti, inevitabili segni di rossetto, ricordo di una rossa su un bicchiere di Rossese.
Non andrebbe mai lasciato nulla nel piatto a fine pasto, le regole fondamentali per un adeguato comportamento a tavola non sono cambiate molto con l’evolversi dei costumi, eppure c’è gente che mangia in costume a piedi semi nudi, semi d’anguria ovunque, il copricostume inesistente..
Dolce o gelato dopo il formaggio e prima della frutta, se il dolce è esotico e si prevede un fine serata erotico è tacitamente consentito un gomito a gomito o un eventuale piedino con la dirimpettaia, non in contemporanea, possibilmente, negli altri casi la distanza tra i commensali dovrebbe consentire di capirsi senza sfiorarsi, vicinanza di sicurezza insomma.
Certo l’astina della rigorosità tende ad indicare diversi livelli a seconda del contesto e del grado di parentela, amicizia, conoscenza carnale od occasionale, ma le regole sono fatte per essere rispettate, quindi non fumare a tavola, non mangiare con le mani, non toccarti i capelli mentre mangi, stai seduta composta, ogni trasgressione sarà punita, io una punizione in mente ce l’avrei, speriamo perseveri.
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