CANTINA GIARDINO
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: legno
Naso 5/5. Naso 23/30. Palato 22/30. Non omologazione 35/35
Il Gaia è un vino bianco appena macerato, cioè l’uva (fiano di Avellino in purezza) è stata pigiata e lasciata a contatto con le bucce per qualche giorno, di modo tale da arricchirsi della componente antocianica presente nelle bucce stesse. Questa tecnica, che era abbastanza “normale” per il passato (sia nei bianchi che nei rosati), oggi è stata pressocché abbandonata in quanto sporcando il mosto lo rende color beige/ambra.
I vini bianchi che si ottengono con la macerazione sono, dunque, molto più scuri di quelli comunemente in commercio. La tecnica del contatto con le bucce, se da un lato arricchisce il mosto di nuove classi di odori e di sapori, dall’altro lato (oltre ad avere lo “svantaggio” del colore ambrato) può appesantire il vino, conferendo, appunto un forte odore di macerato e un sapore più deciso del solito. Il tutto, chiariamolo, si risolve in una questione di esperienza e di gusto, sia del produttore che del degustatore, e non rappresenta in se’ e per se’ una tipologia di vini.
Un buon vino, difatti, non è (solo) tecnica, ma anche e soprattutto un fatto degustativo in cui la “tensione” gioca un ruolo decisivo: il Gaia 2008 (premiato come Vino Slow 2011), lo dimostra. Tensione degustativa significa avvertire al palato una materia viva che tira, quasi a voler allungare la lingua. Questo è dovuto alla forza espressiva dell’interazione instauratasi tra suolo, frutta e processo. Uomo, Natura e padreterno. Tecnologia, Natura e Fortuna. Cantina, frutto e annata. Insomma, chiamatele come volete voi queste triadi, ci siamo capiti. Il Gaia ha una forte tensione gustativa.
Questo vino è prodotto da Cantina Giardino, il cui enologo è Antonio di Gruttola, mio maestro e a cui sono molto devoto: Antonio è il poeta dei suoli avellinesi, accarezza e parla alle sue piante, lascia respirare i terreni lasciandoli pieni di erbacce spontanee, non accetta il discorso di viticoltura come fatto agricolo. Ho la netta sensazione che l’atto vendemmiale sia per Antonio un fatto più vicino alla caccia.
Questo da un lato. Dall’altro lato, invece, in quello a lui più caro della cantina, Antonio agisce su questa materia viva (la frutta-uva) come un artista, uno chef, che pone sulla tela tradizione e tecnologia insieme. Tradizione filtrata dalla tecnologia. Criomacerazione e lieviti spontanei, il tutto per creare vini immensi, profondi, graffianti, decisi. Innaturalmente naturali. Più vicini all’arte che al bello. Eppure, capiamoci bene, godibili, franchi. Vini che danzano leggeri, anche perché Antonio infila sempre un tocco di dolcezza (sarà residuo zuccherino? sarà glicerina? sarà una forma di morbidezza?).
Come questo Gaia 2008, in cui ogni dettaglio, finanche la volatile (in parole povere l’accenno di “spunto” che percepirete al naso come intensità olfattiva e in gola come lieve sferzata tonificante), è parametro esatto, pezzo di Natura calcolabile, degustativamente attiva e perciò da Antonio calcolata.
Grande intensità olfattiva, c’è l’agrumato, l’affumicato netto da suolo odorifero, il fruttato secco, la mineralità. Si sviluppa in quindici minuti di ossigenazione un piccolo universo olfattivo. Colore antipaticamente/tipicamente tra il dorato e l’ambrato, classico dei macerati, ma appena più scarico del solito. Ingresso ricco, svelto, tiene a centro bocca grazie all’acidità complessiva, grazie a una sua buona verve alcolica e a un certo estratto.
Persiste e dura, come ricordo, per molti giorni. Un ricordo abbastanza netto dei suoi fruttati, probabilmente coadiuvati dall’aromaticità (potrebbe sembrare speziatura, ma non lo è) nascosta del Fiano e dalla tecnica macerativa che dona questa sorta di aggressività al centro bocca. Un sorso teso, per l’appunto.
Un Fiano di Avellino io credo da provare.. sennò che razza di intenditori sareste???
Gaspare Pellecchia
Sede ad Ariano Irpino, via Petrara 21 b. Tel 0825.873084. www.cantinagiardino.com Fa il vino: Antonio Di Gruttola. Bottiglie prodotte: 18.000.Uve: fiano, greco, volpe rosa, aglianico
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