CANTINA GIARDINO
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: legno
Naso 5/5. Naso 25/30. Palato 25/30. Non omologazione 35/35
I vini di Antonio Di Gruttola sono sempre dei numeri unici: alle prime battute sono segnati da esagerazioni olfattive, quasi una voglia di colpire a tutti i costi, dovute alla qualità delle uve e alle macerazioni prolungate con bucce a cui spesso sono sottoposti senza alcuna mediazione.
L’idea iniziale è sempre quella di posizionarli sulla memoria olfattiva contadina, marcata anche dalle note dolci della frutta, naturalmente educate dalla tecnica enologica e dalla esperienza.
Quello che però pesa positivamente sui vini più convenzionali irpini vale a maggior ragione per le bottiglie di Antonio: il tempo riesce a fare esplodere nasi complessi, mai banali, ricchi di frutta evoluta come di note balsamiche, sentori terrosi e affumicati, agrumato d’arancio o di cedro, note non traumatizzanti di pasticceria sempre molto piacevoli.
In bocca, poi, assumono una nota austera, sempre molto elegante, ci sono snellezza e tanto dinamismo al palato. Il Gaia 2009, fino ormai alla sua quinta vendemmia, lo provo al Don Alfonso dove Livia e Maurizio Cerio sono sempre molto attenti, e non da adesso, alle novità meno strombazzate della Campania.
Sembra incredibile, ma ancora oggi questo ristorante costituisce un punto di arrivo per tanta produzione marcata dalla biodiversità mentre quelli che aspirano a diventare tali compongono ancora le carte dei vini fotocopia.
Bevo il bianco di Antonio sulle nuove creazioni di Ernesto e non posso non trovare nel bicchiere come nel piatto la totale complessità della regione ben sintetizzate: le zone interne e quelle costiere, il mondo contadino e quello del jet set, due mondi distanti ma complementari, sempre più collegati fra loro.
Sembra di prendere l’aereo eppure sono meno di 80 chilomentri, ma a ben vedere in entrambi i casi viene usato lo stesso alfabeto per la scrittura di un impegno rigoroso, familiare, la ricerca estenuante di una stile non scimmiottato.
Il Gaia 2009, lo confesso, mi era piaciuto ma non mi aveva impressionato nelle prime battute. Adesso, ad appena tre anni dalla vendemmia inizia a dispiegare il suo profilo, esprime con sicurezza la concentrazione di materia la cui essenza è ricercata con decisione dalla vigna alla cantina.
Un bianco abbinabile a tutti i piatti di alta gastronomia, dal benvenuto ai dolci non dolci moderni, per questo di grande efficacia: la sensazione di sapidità e di freschezza alla fine ripuliscono perfettamente il palato.
E’ lo stile campano del bianco, sempre più distinto e differenziato che ormai i produttori ricercano senza preoccuparsi più di dolcezze e morbidezze.
Sto bene al Don Alfonso, bene con il Gaia 2009.
Non possono esserci altre stazioni, qui finisce il viaggio. Almeno quello materico. Il resto non è decodificabile con l’alfabeto, per nostra fortuna.
Sede ad Ariano Irpino, via Petrara 21 b. Tel 0825.873084. www.cantinagiardino.com Fa il vino: Antonio Di Gruttola. Bottiglie prodotte: 18.000.Uve: fiano, greco, volpe rosa, aglianico
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