MARISA CUOMO
Uva: piedirosso (70%), aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5. Naso 24/30. Palato 25/30. Non Omologazione 30/35
Ma guarda un po’ che combinazione. Ritrovo questo rosso che non ricordavo di avere già schedato in un luogo molto lontano da Furore, precisamente a Sant’Andrea di Conza nel bel locale di Angela e Pompeo Limongiello e la scheda quasi coincide con la mia prima visita a L’Incanto, era il 2007. Cinque anni fa, cinque anno dopo ritrovo il vino e il locale in splendida forma. Il rosso, breve e leggero passaggio in legno, non nasce per vivere a lungo, ma ha dalla sua la spesa di una verve inaspettata e goduriosa, piacevole e ampia, lunga e infinita.
Un tocco di classe in un rosso che non aveva l’ambizione di durare sette anni e neanche di arrivarci così in forma. Invece è la longevità la cifra di gran parte dei vini campani. Anche di questo.
Lo abbiamo goduto sui piaytti di Pompeo, molto semplici ed essenziali sul piano stilistico. In una piena fusione di legno e frutto che ci ha regalato polpa croccante e fine speziatura con allungo tostato. Bevibilità, tanta. Chiusura amara e sapidità, ancora tanta.
Scheda del 10 luglio 2007. Se avete voglia di un rosso estivo questo è il momento di bere il base di Marisa Cuomo. Un bicchiere senza ambizioni, per questo molto adatto alle cene estive dove fanno la loro apparizioni i piatti semplici che piaccono tutti come le parmigiane di melanzane o i peperoni imbottiti, o anche pesce a zuppa, totani e patate, polipetti affogati alla luciana. Da questo punto di vista il Furore rosso conferma la sua grande affidabilità e consuetudine alla beva facile e allegra, non impegnativa. Il motivo è molto semplice: è il piedirosso a farla da padrone in una percentale molto alta, sicché possiamo affermare che in questo caso è l’aglianico, con la sua struttura, a correggerlo riportandolo in un carreggiata più consona ai gusti moderni nei quali la struttura e i tannini rivestono comunque una loro impotanza anche se gli eccessi di qualche anno fa non piacciono più.
Il 2005 si presenta molto fresco, dai profumi intensi di frutta rossa ciliegiosa, in bocca scende rapidamente mostrando ancora qualche nervosismo tipico dell’annata ce viene appunto riequilibrato nell’abbinamento a tavola. Non un vino da bere da solo, dunque, ma da sistemare sempre e comunque insieme al cibo. Il buon grado alcolico e la struttura di cui parlavo prima regala sicuramente quella punta di soffisfazione in più che mette d’accordo sia coloro che non sono appassionati e bevono per questo saltuariamente senza pensarci troppo sopra, sia gli intenditori e gli esperti il cui gusto, in una serata in cui si sta a chiacchierare del più e del meno, resta per questo sicuramente soddisfatto.
Sede a Furore, Via G.B. Lama, 14. Tel. 089 830348 e fax 089 8304014 . E mail: info@granfuror.it, sito: www.granfuror.it. Enologo: Andrea Ferraioli. Ettari: 7 di proprietà. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, biancolella, fenile, ginestra.
Dai un'occhiata anche a:
- Vini Viticoltori Verrone – Nuove annate
- Vini San Salvatore 1988 – Nuove annate
- Naima Aglianico Paestum Igt 2010 Viticoltori De Conciliis
- Vino rosso da vitigno Reginella
- Corsaro Aglianico Cilento Dop 2021 – Polito
- Vini Lenza – Nuove annate
- Vini Cantine Giuseppe Apicella a Tramonti– Nuove annate
- Masseria Felicia Sinopea 2020 Falanghina Roccamonfina Igt Una storia del cuore. Parte prima.