di Virginia Di Falco
Pranzare alla Baia di Fregene si conferma ogni volta una bella esperienza, soprattutto se alla fine dell’inverno ci si sente in credito di sole e di mare. Uno stabilimento balneare dall’ambiente semplice ed essenziale, in quasi nulla diverso dagli altri che servono questo tratto di costa del litorale romano: un vecchio borgo di pescatori bonificato alla fine degli anni Venti e poi celebrato dal talento visionario di Federico Fellini.
Qui da Benny Gili, però, si viene tutto l’anno (chiude solo a dicembre e gennaio), per godere di una cucina marinara immediata, riconoscibile, senza molti fronzoli, ma mai grossolana. Piatti alleggeriti, quasi resi gentili nell’esecuzione come nella presentazione. E così trovano soddisfazione tanto quelli che non vanno molto oltre l’equazione ‘grande mangiata di pesce uguale a spaghetti alle vongole e frittura’, quanto chi cerca una ricetta più sfiziosa o un soddisfacente e appagante plateau di crudi. L’atmosfera è vivace ma non caciarona, nonostante i numerosi coperti, grazie anche ad un servizio efficiente, con personale preparato e (evviva!) sorridente e cortese.
In apertura, antipasti sia crudi che caldi, con una buona tartare di ricciola con pinoli tostati, e la versione più fresca e delicata con il sugarello, pesce azzurro tanto povero quanto squisito. Fragrante e leggera la combinazione di fritti, con le polpettine di pesce e le alici impanate. In carta, tra i primi, trovate i classici spaghetti alle vongole, ben eseguiti e molto ricchi di frutti di mare; profumata ed equilibrata anche la versione ‘mediterranea’ con pomodoro fresco, capperi e olive di Gaeta. Per entrambi i piatti, cottura indovinata e porzioni generose. Meno convincente, invece, la carbonara di mare con rigatoni e cozze, che abbiamo trovato in leggero deficit di equilibrio tra mare e terra.
Accanto al menu scritto trovate poi una serie interessante di fuori carta scritti col gessetto su una lavagna double face che le ragazze provvedono a far girare tra i tavoli.
Ed è proprio da lì che abbiamo pizzicato due leccornie: il baccalà in tempura, dalla sfogliatura perfetta e sapidità equilibrata, pastella delicata e asciutta; e i bocconcini di carciofi e seppie con il nome che non rende giustizia alla ricetta: si tratta infatti di carciofi fritti quasi come alla giudìa, con dentro listerelle di seppia tenerissima. Una vera golosità.
Al tutto si accompagna – altro bonus del locale – una corposa lista dei vini, ben organizzata, con più di qualche chicca per gli appassionati, una intera pagina dedicata allo champagne e, cosa che non guasta mai, con ricarichi corretti.
Si chiude con una discreta scelta di dessert, dal semifreddo al torroncino al sorbetto con il Calvados, dal millefoglie alle crostate, fino al tiramisù al bicchiere ‘corretto’ da panna e cannella: cremoso ed appagante, insieme ad un conto in buon equilibrio tra qualità e spesa, vi farà uscire felici e convinti a tornare.
La Baia
Via Silvi Marina, 1
Tel. 06.6656 1647
Aperto sempre da maggio a settembre
Solo a pranzo il resto dell’anno.
Chiuso: lunedi sera d’estate; in dicembre e gennaio d’inverno.
www.labaiadifregene.it
Conto sui 50 euro.
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