In questa nota i fratelli Salvo annunciano ufficialmente il loro nuovo progetto. E riflettendo sui luoghi comuni di cui pure io sono vittima mi sono chiesto: giusto, perché una bottiglia di Molettieri, Gaja o di Mastroberardino devo poterla bere solo al ristorante, a casa o in una vineria? Non diventa più facile il consumo proprio con una pizza? Decidere, con amici, di avere una spesa contenuta sul food per poi sfiziarmi alla grande con una bottiglia importante d’annata? Insomma, la pizzeria può rimettere in sesto l’esausto mercato interno del vino così come ha fatto con tanti prodotti artigianali di qualità? Speriamo proprio di si.
di Francesco e Salvatore Salvo
Dal 12 marzo prende luce il nostro nuovo progetto legato alla carta dei vini. Nelle ultime settimane, di tanto in tanto, abbiamo pubblicato foto di bottiglie prestigiose che faranno parte della nostra carta .
Ad onor del vero, qualche caro amico , contattandoci in privato, chiedeva e si chiedeva il perché di certe scelte, se non altro riferendosi quantomeno al costo di questi vini.
Il perché di tali scelte è, però, presto detto: con questo nuovo percorso vorremmo sdoganare in pizzeria l’ultimo luogo comune, quello per il quale non si possa, in pizzeria appunto, bere i grandi vini. Il tutto però, restando fedeli ai principi che hanno da sempre contraddistinto i nostri passi, fotografati nella migliore maniera possibile dalle parole Luciano Pignataro in un suo articolo di qualche tempo fa “…so direttamente dai fornitori le quantità di cibo sicuro e artigianale che consumano. Forse riducono i margini, ma è come se versassero i contributi per il futuro…”.
Quindi, dal 12 marzo proporremo in carta un’ampia e prestigiosa scelta di vini (circa 100 etichette) con ovvia presenza predominante di vini campani. La vera novità sta, forse, nel prezzo cui proporremo tali referenze: chi ha già avuto modo di leggere la carta in anteprima ha definito i prezzi da enoteca. Con questo non crediamo di ostacolare il lavoro di nessun più blasonato locale-ristoratore peri seguenti motivi:
a- Non siamo un ristorante stellato
b- Siamo una pizzeria che sta cercando di investire parte dei propri utili in un nuovo progetto teso unicamente a far aumentare lo spessore dell’offerta a 360° a tutto beneficio del cliente finale.
c- La nostra politica da sempre è improntata ad un concetto “democratico” di qualità: tutti, in un periodo di crisi come questo, devono poter beneficiare dell’indiscutibile innalzamento generale offerto dalle pizzerie napoletane che servono, comunque, uno dei piatti popolari per antonomasia.
Qualsiasi divergenza da questo concetto democratico, giustificato da analisi di foodcost o di spese aziendali , lo riteniamo pretestuoso. La qualità deve e può essere per tutti, almeno in pizzeria. Quando vogliamo sederci e discuterne, numeri alla mano, siamo a disposizione.
Pertanto, alla luce di ciò, abbiamo deciso che d’ora in poi di pubblicare anche il prezzo delle cose proposte al fine che tutti possano comprende a pieno la finalità e la portata dei nostri progetti. Non ce ne voglia nessuno , ma non farlo significherebbe non mettere nella condizione voi tutti di comprendere fino in fondo le “nostre visioni”.
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