VALLE DELL’ACATE
Uva: frappato
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Quasi un “blanc de noir” per i siciliani: il Frappato, vitigno autoctono del lato orientale dell’isola, qui si beve appena fresco a circa 14/16° ed è davvero un bel bicchiere d’estate che, fino all’emergere di Grillo, Cataratto e Insolia come vini bianchi secchi, ha svolto, insuperato, le funzioni di un fresco bianco beverino. Oggi sarebbe necessaria una maggior promozione e deregionalizzazione del Frappato in purezza per consolidarne l’immagine e la dignità fuori dai confini isolani. Il vino si presenta di colore rosso rubino tenue, trasparente, limpido e abbastanza consistente. Al naso è un’intensa festa di frutta rossa fresca: mirtilli, more e lamponi su di un piacevole fondo vinoso. L’ingresso in bocca è pieno ed accattivante, piena corrispondenza delle sensazioni olfattive, forse appena piu’ mitigate. 13% di alcol e una buona verve acida con tannini eleganti e morbidi risultato di un ottimo lavoro in vigna e in cantina. La zona di produzione delle uve Frappato ricade in un’area molta vasta racchiusa tra tre province limitrofe: Ragusa, Siracusa e Catania. Le vigne di Valle dell’Acate si estendono con la cura di un giardino gattopardesco a perdita d’occhio, sapientemente coperte da teli di juta per preservarle dal sole impietoso. Ho visitato l’azienda di Gaetana Jacono e famiglia, lo scorso agosto. Gaetana, giovane e dinamica, con la passione negli occhi, ha lasciato il mondo della professione per dedicarsi completamente alla terra e al vino. Infaticabile gira il mondo per raccontare la sua azienda e la sua terra. Alla cantina, adagiata nella valle del fiume Dirillo (già Acate) si accede da un maestoso viale di palme, circondato da aranceti, fino al casale antico, prima sede dell’azienda, fondata dal nonno di Gaetana nel 1805. L’azienda si divide in due corpi, la parte antica dei casali con la vecchia cantina in pietra viva, e la parte nuova in cemento attrezzata con tutti gli strumenti moderni per la vinificazione. Mi guida in vigna l’agronomo Mario Migliore, centoventi ettari a circa 200 m. slm, a conduzione eco sostenibile, quasi interamente a spalliera, vitigni autoctoni, ma anche gli internazionali che bene attecchiscono in Sicilia, tra cui lo chardonnay, base del Bidis uno dei cru aziendali ed il Syrah per il Rusciano, la novità per quest’anno. I terreni sono di natura sedimentaria, l’agronomo mi annuncia un’ottima annata in questa zona della Sicilia per il 2008: pochissime piogge ed eccellente concentrazione del frutto, vendemmia appena anticipata e selezione dei grappoli in fase di diradamento. Sugli antichi portali lo stemma di famiglia e le iniziali del fondatore. Gli ambienti in pietra e soffitti in legno ospitano l’antico sistema di canalizzazione del mosto per caduta in cemento, e moltissimi attrezzi agricoli da museo, compresa una rudimentale pressa elettrica fatta costruire da Gaetano Jacono agli inizi dell’ ‘800. Oggi vinificazione, imbottigliamento, cella di affinamento in vetro (fase strategica per Valle dell’Acate) e bottaia sono in ambienti moderni e tecnologici. Nei casali spazio all’accoglienza di enoturisti, per eventi, concerti jazz e degustazioni. Un’azienda da quasi mezzo milione di bottiglie di qualità con lo sguardo al futuro ma la memoria ben salda delle proprie origini. Il Frappato lo imagino su una bella parmigiana di melanzane alla siciliana, su formaggi freschi come la provola ragusana e su tutta la cucina di mare dell’isola, il Frappato – che entra in blend per la composizione del Cerasuolo di Vittoria docg (unica della Sicilia) potrebbe essere per certi versi l’omologo del nostro Piedirosso, pur se non possedendo uguale struttura e acidità.
Sede ad Acate – RG, Contrada Bidini
Tel. 0932.874166, fax 0932 875114
Sito: http://www.valledellacate.com
Email: info@valledellacate.com
Enologi Giuseppe Romano e Antonino Di Marco
Bottiglie prodotte: 430.000
Ettari vitati: 120 di proprietà
Vitigni: Grillo, Inzolia, Cataratto, Chardonnay, Nero D’Avola, Syrah, Cerasuolo di Vittoria, Frappato
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