Franco Pepe a Caiazzo apre la pizzeria del futuro dentro Pepe in Grani. Se non è una pizzeria da Stella Michelin questa, quale altra in Italia?
di Dora Sorrentino
In una ventosa domenica invernale, un punto interrogativo ha accolto giornalisti e blogger al primo piano della pizzeria Pepe in Grani di Franco Pepe a Caiazzo. Cosa si nasconderà dietro quel punto? Un po’ di suspence prima di scoprire che Franco Pepe si è “allargato”. Non in senso fisico, ovviamente. Una nuova sala degustazione è stata aggiunta alla pizzeria del centro storico di Caiazzo, un luogo dedicato ai clienti che li metterà in rapporto diretto con il professore della pizza, un modo per guidarli attraverso dei percorsi alla scoperta del territorio e degli studi sui prodotti della zona casertana che Franco da alcuni anni ha intrapreso insieme all’agronomo Vincenzo Coppola.
Tra le novità, in primis, un nuovo forno già attivato che affianca quello precedente. Una sala progettata dall’architetto Beniamino Di Fusco, a cui si potrà accedere solo su prenotazione, tre tavoli rotondi di sei posti ognuno, due dei quali al centro proiettano immagini di Franco Pepe in bicicletta che presenta i suoi prodotti e racconta i luoghi dove vengono coltivati. Il terzo tavolo, invece, è una finestra aperta sul forno del piano sottostante, un oblò che racconta la pizza di Pepe in Grani.
Insomma: Franco Pepe a Caiazzo apre la pizzeria del futuro dentro Pepe in Grani.
Oltre alle olive, all’olio, ai legumi, alla verdura, Franco Pepe è riuscito anche ad ottenere una farina del territorio. Come? In un campo di dieci ettari ha fatto una prova: i contadini hanno seminato un grano tenero, noto con il nome Autonomia di tipo B, una varietà messa a disposizione da Mussolini per dare appunto autonomia al popolo di approvvigionamento di grano. Perché recuperarlo? Perché si tratta di un grano antico e con la sua farina si ottengono pane e pizza con il sapore di una volta. La presentazione della nuova sala, arredata con pannelli che riportano citazioni su Franco Pepe selezionate da alcune testate giornalistiche, è stata una buona occasione per sperimentare il percorso degustazione di Pepe in Grani. Si è partiti da Sensazioni di Costiera, pizza fritta con ingredienti che richiamano i sapori della costiera amalfitana: pomodoro cuore di bue, zeste di limoni amalfitani, aglio disidratato e alici di Cetara.
La nuova farina è stata testata sulla Margherita sbagliata, una pizza che ha già fatto storia, considerato che è stata presentata soltanto lo scorso anno ad Identità Golose. La prima standing ovation è per la pizza Memento, con cipolle di Alife, passata di ceci delle colline caiatine e cicoria selvatica.
Mari e monti si sposano nella pizza con blu di bufala, alici di Cetara, scarola riccia a crudo e pomodorini infornati. La Bucolica è dedicata alla zuppa di zucca e fagioli. Realizzata con il fagiolo lenzarello, scamorza affumicata, zucca e radicchio.
Il percorso si è concluso con lo Sfizio ai pomodori, una pizza con datterini dolci gialli, pomodoro San Marzano Dop essiccato al sole, mozzarella di bufala campana Dop, sale di Trapani e olio extravergine caiazzano.
Dulcis in fundo, pizzetta fritta ripiena di crema alle nocciole e ricoperta di ricotta.
Le pizze sono state accompagnate dalla Falanghina Spumante Brut di Castelle, dei viticultori in Castelvenere.
Conclusione? In attesa di aprire il nuovo locale e dopo l’introduzione del doppio forno
Franco Pepe a Caiazzo apre la pizzeria del futuro dentro Pepe in Grani
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