Giorgio Tommasi, presidente negli ultimi due mandati, resta al suo fianco come vice
L’obiettivo del prossimo triennio è dare applicazione alla zonazione per produrre i cru del Bardolino
È Franco Cristoforetti il nuovo presidente del Consorzio di tutela del vino Bardolino. Succede a Giorgio Tommasi, che ha guidato il Consorzio bardolinese negli ultimi due mandati e che assume ora la carica di vicepresidente. Le nomine sono state deliberate all’unanimità dal nuovo Consiglio di amministrazione consortile, che vede la partecipazione anche di Maurizio Andreoli, Fulvio Benazzoli, Mario Boni, Nazzareno Brunelli, Piergiuseppe Crestani, Fabio Dei Micheli, Giannantonio Marconi, Mattia Piccoli, Fabio Poggi, Agostino Rizzardi, Angelo Romito, Luca Sartori e Fausto Zeni. Il Collegio sindacale è composto da Chiara Benciolini, che lo presiede, Paolo Fratta Pasini e Valentino Lonardi.
Quarantadue anni compiuti a fine febbraio, Franco Cristoforetti è contitolare dell’azienda agricola Vigneti Villabella di Bardolino, ma anche del Wine Relais Villa Cordevigo di Cavaion Veronese e dell’annesso ristorante Oseleta, da poco insignito della stella Michelin. Spetta a lui guidare dunque per il prossimo triennio la denominazione rivierasca, che nell’ultima manciata di anni ha visto esplodere il fenomeno del Chiaretto, che ha raddoppiato il numero di bottiglie vendute divenendo leader nazionale nel segmento dei vini rosati a denominazione di origine, ma anche ritrovare l’antica identità del Bardolino, che si era appannata, portandolo a figurare tra i vini rossi premiati da tutte le principali guide italiane di settore.
“Il ringraziamento a Giorgio Tommasi per i suoi sei anni di presidenza – dice Cristoforetti – è certamente d’obbligo e sono particolarmente lieto che resti a fornire il suo prezioso apporto in qualità di vicepresidente. Riconquistati i caratteri identitari del Bardolino – prosegue il neopresidente del Bardolino –, la sfida che ci attende ora è quella di dare attuazione alla zonazione, uno strumento che è ormai assimilato dalla nostra filiera produttiva: è attraverso di esso che dovremo lavorare per valorizzare le aree più vocate, quelle cioè che possiamo definire come veri e propri cru della nostra doc. Il salto di qualità che ci attende è quello che spinge verso l’eleganza e la finezza, senza smarrire la grande bevibilità dei nostri vini, che incomincia ad essere particolarmente apprezzata anche dalla critica internazionale, come hanno dimostrato i numerosi articoli usciti all’estero dopo la nostra Anteprima dell’annata 2013 da poco svoltasi a Lazise. Le linee guida del nuovo piano strategico consortile, adottato all’unanimità dal Consiglio appena insediatosi, vanno in questa direzione e credo che già con la prossima vendemmia saremo in grado di incominciare ad interpretare singolarmente i migliori terroir del Bardolino. Sono certo che gli sforzi di tutte le aziende socie del Consorzio di tutela saranno indirizzati alla crescita della nostra denominazione d’origine”.
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