di Antonella Amodio
Il cognome di Francesca non è lombardo e chi è campano ha subito individuato l’area geografica che porta dritto ai Campi Flegrei, nella terra del mare e del fuoco delle solfatare. Francesca Carannante abita a Milano, ha meno di 30 anni, una laurea ottenuta all’Accademia di Belle Arti di Brera e una compartecipazione in un progetto di distribuzione vini che la tiene legata metà in Lombardia e metà in Campania. È originaria di Bacoli, dove torna molto spesso e continua a promuovere il bere con il suo catalogo presso la ristorazione, oggi arricchito da un nuovo disegno che porta la sua firma: gli Spumanti Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese da uve Pinot Nero. L’ho contattata telefonicamente per saperne di più, dopo che un amico mi ha regalato le sue bottiglie, per capire cosa la spinge a dare il suo nome su una linea di spumanti. In genere i giovani ereditano le cantine, le aziende, i vigneti, la passione, dai genitori, dai nonni. In questo caso tutto inizia con lei.
Francesca, la mia curiosità è tanta: perché hai scelto i vini dell’Oltrepò Pavese anziché quelli dei Campi Flegrei, considerando anche le tue origini?
Sono innamorata del vitigno Pinot Nero e, vivendo in Lombardia e visitando diverse cantine, ho scoperto il territorio vinicolo dell’Oltrepò Pavese e gli spumanti che si producono qui. Così, nel 2021, è nata la linea Metodo Classico firmata da me, interamente basata sul Pinot Nero. Il primo spumante è stato il Nature/Dosage Zèro Blanc de Noir, seguito dal Rosè Brut e l’ultimo nato, il Blanc de Noir Extra Brut.
Chi ha selezionato la materia prima, ovvero il produttore dello spumante?
Ho fatto tutto io, mi sono affidata alla mia esperienza maturata nel settore vinicolo negli anni.
Di quante bottiglie stiamo parlando in totale?
Per ora i numeri sono limitati, circa 3.000 bottiglie, e tutti e tre gli spumanti hanno almeno 33 mesi di affinamento. Tra qualche anno verrà lanciata sul mercato una riserva speciale molto particolare. Ne parleremo più avanti.
Come vengono percepiti i tuoi spumanti dai consumatori?
Attualmente i miei vini sono disponibili solo nei ristoranti e hanno ottenuto un grande consenso. Ciò che piace è la linearità e la finezza che contraddistinguono tutti e tre gli spumanti, caratteristiche che sono state riconosciute anche in più di un’occasione durante degustazioni alla cieca, confrontandoli con bottiglie più rinomate.
Oltre a una nuova etichetta che verrà lanciata tra qualche anno, quali altri progetti hai in cantiere, Francesca Carannante?
Voglio unire i miei due mondi: il vino e l’arte. Mi sono laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, scegliendo l’arte per passione, e successivamente il vino è entrato nella mia vita ed è stato amore a prima vista.
Costo medio dello Spumante Metodo Classico al ristorante € 40,00
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