
VILLA DORA
Uva: aglianico e piedirosso
Fermentazione e maturazione: legno
Prezzo: dai 15 ai 20 euro
Tornare tra i vecchi vigneti a pergola vesuviana dell’azienda Villa Dora costituisce sempre un’esperienza toccante. La bellezza del paesaggio in questo angolo di Vesuvio è mozzafiato. La tenuta di 13 ettari disegnati da oliveto e vigneto si integra con armonia nell’habitat del vulcano dove la natura è rimasta miracolosamente intatta.

In questo periodo dell’anno impera la ginestra che tinteggia di giallo lo spazio intorno, inebriando l’aria con il suo inconfondibile odore dolciastro. Imponente è la presenza degli altissimi pini ad ombrello che svettano alti verso il cielo ombreggiando con cura il suolo lapillico in questa estate particolarmente calda.
L’affettuosa accoglienza della famiglia Ambrosio conferma la soavità del paesaggio. E per rendere la visita indimenticabile Vincenzo decide di stappare una bottiglia di Forgiato Lacryma Christi rosso del Vesuvio 2001, prima annata di produzione dell’azienda. L’etichetta è diversa da quella attuale e rende ancora più prezioso questo inaspettato assaggio.
Solo il colore granato fa trasparire l’arco di tempo trascorso dalla vendemmia, mentre sia al naso che al palato il vino cavalca gli anni con temperamento da giovinetto esuberante. E’ questa l’unica azienda vesuviana fino ad oggi che abbia saputo investire sul valore del tempo, sia con i vini bianchi che sanno affascinare anche dopo 10 anni, sia con i rossi.
In questo caso abbiamo proviamo il rosso di punta di Villa Dora, figlio di una cura quasi maniacale: le uve provengono dalla vigna più vecchia, impiantata dopo l’ultima eruzione del Vesuvio del 1944. L’età minima della vite è di 60 anni e prevale in misura predominante il piedirosso, mentre l’aglianico è presente in minima parte. La resa dell’uva è molto bassa, se ne produce non più di un chilo per pianta.
Intenso ed ampio al naso sa regalare evoluzioni estremamente eleganti, da inseguire e ricercare lentamente. E’ ancora dominante il carattere fruttato e croccante di ciliegia ed amarena, la mineralità è ben espressa e le note speziate affinate dal tempo donano profondità al vino. E cioccolato, liquirizia e tabacco, ma anche cenere ed erbe mediterranee. Splendido al palato nella sua esuberanza e nel dinamismo rincorso tra i caratteri morbidi e quelli ancora austeri dei tannini e dell’acidità. Lungo negli accenti salini e minerali. Con questo caratterino il Forgiato 2001 potrà sfidare altri dieci anni rendendo preziosa l’attesa di chi saprà aspettare.
Questa scheda è di Marina Alaimo
La precedente recensione del Forgiato 2001 del 7 maggio 2009
Sede a Terzigno, Via Boscomauro, 1. Tel. 081.5295016, fax 081.8274905. www.cantinevilladora.it Ettari: 8 di proprietà. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: piedirosso, aglianico, coda di volpe, falanghina.
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