TERRE DEL PRINCIPE
Uva: pallagrello bianco
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: accaio
Devo dire che mai scheda fu così profetica: a distanza di quasi sei mesi il Fontanavigna ha raggiunto una compiutezza quasi conclusiva mantenendo le promesse e ripagando di gran lunga le attese come un buon fondo azionario. Il naso, libero dagli aromi di fermentazione e dai residui di solforosa, si presenta con un impatto semplicemente impressionante, ricco di frutta bianca ben evoluta, di rimando a macchia mediterranea e a fine speziature dolci da essere molto gradevole e al tempo stesso profondo, complesso, appagante. In bocca il vino si mantiene ad un piano più basso ma sempre ad altezza considerevole, mancano forse un po’ di struttura e di alcol ma il tono è assolutamente equilibrato ed evoluto, con chiusura pulita e netta, anche in questo caso appagante. Il Pallagrello bianco non è un vitigno capace di parlare molto a lungo negli anni come il Fiano, il Greco e la Falanghina Beneventana, ma credo che questo livello, devo ritenere ormai topico per la freschezza ormai ben contenuta nel bicchiere, sicuramente ha la possibilità di durare per un altro anneto almeno. Il base, il secondo vino come dicono i francesi, mi ha sempre convinto molto, ma stavolta devo dire siamo davvero ad un livello impressionante, capace di tenere il confronto con i migliori bianchi italiani, ancora aggiungiamo un prezzo conviviale e tiriamo le somme di quanto sia ricco il panorama bianco campano. Di fronte a questa prova di forza della frutta, il Sèrole farà parlare molto di se nei prossimi anni.
Assaggio del 6 aprile 2007. E’ sempre difficile trovare bianchi già pronti al Vinitaly ma il Fontanavigna di Manuela e Peppe lo era. O almeno nel senso di un grande soddisfacimento immediato in bocca che rimanda alla sua evoluzione solo concettualmente: lo squillo di tromba di un’annata che si preannuncia molto interessante per i vini bianchi quando le uve hanno avuto la possibilità di maturare un po’ più a lungo, e non sono mancati lampi in questa direzione. Il Pallagrello Bianco è un vino molto importante, anche se in questo caso parliamo di un base: con il passare degli anni, questa è ormai la quarta versione di Terre del Principe, il progetto in bottiglia appare più chiaro ed evoluto. A nostro giudizio non siamo in presenza di un bianco meno importante di un Fiano e di un Greco, anzi, ché Fontanavigna ha un suo carattere molto deciso sin dal primo impatto olfattivo, intenso e molto persistente. In bocca ha comunque la marcia in più di tutti i bianchi della Campania, con una nota fresca dominante che rende piacevole la beva, la mineralità, la buona struttura, stavolta sicuramente superiore al 2005: la lavorazione in acciaio appre in questo caso quanto di meglio si poteva fare con questa uva che ha già tutto dalla sua parte e che chiede solamente di potersi esprimere compiutamente in bottiglia. A tavola è vasta la gamma di abbinamenti, dalle zuppe di verdure, ai salumi, alla mozzarella di bufala e ai caciovalli freschi, sino alle preparazioni di mare anche importanti: un vino poliedrico, insomma, che conferma la sua grande versatilità caratteriale. Sta bene nelle tavolate alla buona come nei ristoranti importanti dove l’attenzione è sicuramente maggiore. A quasi dieci anni dalla sua riscoperta, credo ormai si possa parlare di una classicità ormai prossima sia per il bianco che per il nero, un grande lavoro fatto con sacrificio che alla fine ha ripagato gli attori di questa azione. Prevedo grandi perfomance per il Fontanavigna da qui a qualche mese, e tante lunghe stagioni di bella vita.
Sede a Castel Campagnano. Contrada mascioni. Tel. 0823.867126. www.terredelprincipe.com Enologo: Luigi Moio. Ettari: 6 di proprietà e 5 in affitto. Bottiglie prodotte: 50.000 Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero, casavecchia.
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