CANTINA DEL TABURNO
Uve: falanghina
Fascia di prezzo: dai 10 ai 15 euro
Fermentazione e maturazione: legno
La Falanghina inganna! Amanti dell’approccio disincantato, deponete i pregiudizi e lasciate che falanghina non sia solo un mondo conosciuto (decisamente guardo troppa televisione! Suona come l’incipit di una pubblicità!). Andiamo oltre. Sarà banale ma il caldo dirige il mio palato alla ricerca di vino bianco, al che, nei giri beverecci di cene con amici capita una bottiglia di Folius Falanghina del Taburno 2006, Cantina del Taburno.
Ultimamente tra degustazioni ed eventi capita spesso. Le uve vengono coltivate sulle colline ai piedi del Monte Taburno. Il territorio di questa grande cooperativa raccoglie oltre trecento tra viticoltori e produttori. Storia di bella volontà per questa azienda nata in quantità e sviluppatasi negli anni in qualità estrema. Di colore giallo, si offre, nel bicchiere, densa, di buon corpo. Luminosa, ancora un po’ verde nel riflesso. Il naso è estremamente interessante, caldo, maturo. Noto subito la frutta a pasta gialla, sopra tutta l’albicocca. Forti note agrumate rallegrano il naso.
La buccia di arancia, quella degli oli essenziali, l’ananas sciroppata in quel binomio aspro-dolce e infine la macchia mediterranea con le sue intense erbe aromatiche. Alla bocca tutto corrisponde. La frutta viene accompagnata da un tatto morbido, avvolgente, carico, opulento e quasi grasso. Non finisce qui. In perfetto equilibrio compare la mineralità, dosata e ben inserita. L’acidità c’è e rende agile questo bicchiere. Ricordando che è una falanghina di vendemmia tardiva (seconda e terza decade di ottobre) e che subisce un passaggio in barrique è sintomo di un gran bel prodotto.
Ecco le note tostate. La persistenza è lunga, gradevole, piena. Io in tavola l’ho gustata con un piatto di misticanza, pollo al vapore e noci, tutto condito con un’emulsione di limone olio sale di maldon ed una punta di mostarda in grani, solitario vasetto superstite, ricordo di un mio viaggio in Irlanda. Nell’irrefrenabile gusto di cedere a questa falanghina, magari stavolta lasciatevi irretire dalle parole di una che, seppur stordita dalla pubblicità, non sa fare l’imbonitore di certo, ma che un bel bicchiere, poco poco lo capisce.
Questa Scheda è di Sara Marte
Sede a Foglianise, via Sala
Tel. 0824.871338
Sito: http://www.cantinadeltaburno.it
Enologo: Filippo Colandrea con i consigli di Luigi Moio
Bottiglie prodotte: 1.500.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, coda di volpe, greco, sangiovese, merlot
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