![Gianpaolo Necco con Manuel Lombardi dell'agriturismo Le Campestre](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2011/10/297349_2259621085518_1098145169_32271554_1558645983_n-360x480.jpg)
di Marina Alaimo
Nella splendida cornice della Tenuta San Bartolomeo, nella ridente campagna caiatina sabato 22 ottobre si è svolto un incontro tra poesia sui temi dell’autunno ed i giornalisti dell’ARGA Campania e ASSO Stampa Caserta. Ci si è piuttosto allontanati dalla poesia, ma il suo valore non ha tempo ne’ confini, e riuscire a goderne in pieno relax, circondati dalla bellezza dei giardini della Tenuta San Bartolomeo è stato un prezioso toccasana per la mente e per lo spirito. Magari ci fossero più spesso momenti come questi, saremmo di certo meno aggressivi ed insoddisfatti. La giornata si è articolata tra passeggiate all’aria aperta, letture di poesie sui temi dell’autunno, la squisita ospitalità della famiglia Marziale ed i piatti di Rosanna.
Al momento della colazione nella luminosa ed accogliente sala di Palazzo San Bartolomeo, sono stati offerti in degustazione alcuni prodotti d’eccellenza del territorio casertano: il conciato romano del caseificio Le Campestre, la mozzarella e latticini vari del caseificio Il Casolare di Alvignano, le birre artigianali del birrificio Karma, i vini di Villa Matilde.
La chef Rosanna Marziale, fedelmente al suo stile di lavoro, ha preparato diversi piatti articolati tra la tradizione del territorio ed i ricordi di famiglia, quindi gli ottimi paccheri al ragù che in famiglia la domenica non devono mai mancare, lo stracotto di bufalo, per ricordare i numerosi allevamenti destinati alla produzione dell’ottima mozzarella aversana, e tra i dolci la polacca aversana fatta con pasta sfoglia, crema pasticciera ed amarene.
La Tenuta San Bartolomeo è in Località Pantaniello di Caiazzo (CE).
Ottobre
Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulla vigne saccheggiate.
Sole d’autunno inatteso,
che splendi come in un di là,
con tenera perdizione
e vagabonda felicità,
tu ci trovi fiaccati,
vòlti al peggio e la morte nell’anima.
Ecco perché ci piaci,
vago sole superstite
che non sai dirci addio,
tornando ogni mattina
come un nuovo miracolo,
tanto più bello quanto più t’inoltri
e sei lì per spirare.
E di queste incredibili giornate
vai componendo la tua stagione
ch’è tutta una dolcissima agonia.
Vincenzo Cardarelli
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