di Laura Guerra
Le donne sono ancora poche nelle cucine e nelle sale del fine dining e quando ci sono, pur facendo la differenza combattono quotidianamente contro gli stereotipi di un mondo, quello dell’enogastronomia fortemente maschile. Maschile in quanto a presenza numerica, ruoli, linguaggio, organizzazione del lavoro.
Per discuterne, confrontarsi, condividere esperienze e consapevolezze, successi e difficoltà 400 donne si sono date appuntamento nella capitale norvegese. Due giorni di lavori sul tema “Cambiare le regole del gioco” partendo dal fatto che le donne sono solo il 10% dei conferenzieri e degli ospiti che presenziano ai più importanti eventi gastronomici mentre il 98% dei prodotti alimentari, a livello planetario, è coltivato dalle donne. E da qui, dal dare protagonismo alle produttrici e alle imprenditrici del food per incoraggiare la “rivoluzione gioiosa e coraggiosa” auspicata da relatori e relatrici.
Hélène Darroze cheffa stellata con ristoranti a Londra e a Parigi considera Parabere “un’occasione per condividere punti di vista e progetti con donne stimolanti. Ed è fantastico, ho la sensazione di non essere sola. Io non sono audace con i miei sogni, però vedo qui tutte voi che vivete i vostri sogni così profondamente e questo mi darà la spinta per esserlo.”
Fra i passaggi più significativi di Dominique Crenn del tristellato Atelier Crenn: “il cibo è politica. Con il cibo si possono creare grandi cambiamenti, ma con il cibo si può determinare negatività, per fare bene devi conoscere te stessa e devi avere fiducia. Devi sapere che non sei migliore degli altri e gli altri non sono migliori di te”.
Autodeterminazione ed empowerment che non mancano alla star di questa edizione Alice Waters cuoca statunitense conosciuta in tutto il mondo per il suo impegno nel promuovere l’alimentazione sana, corretta ed etica con il recupero della pratica degli orti, di cui si è fatta promotrice Michelle Obama alla Casa Bianca. Qui ha presentato il suo ultimo progetto di alimentazione sostenibile “Public Education for Children & farmers” organizzato per mettere in relazione bambini e ragazzi con i coltivatori e gli agricoltori.
E, il ruolo di madre simbolica le è stato riconosciuto appieno quando emozionata e contenta ha ricevuto il Premio Parabere nel corso di una bella cerimonia ospitata dalla sindaca di Oslo Marianne Borgen che all’ingresso del City Hall ha salutato le ospiti una ad una. Gesto simbolico quanto il premio consegnato alla Waters da Maria Canabal: un piccolo vassoio che è uno specchio in cui guardarsi e riflettersi per riconoscersi e per farsi forza da sole o insieme alle altre e darsi appuntamento alla prossima edizione già programmata, a Pollenzo, nelle Langhe, per i primi giorni di marzo 2020.
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