I PENTRI
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 26/30. Palato 26/30. Non omologazione 33/35.
Ritorna puntuale. Come un classico. Stiamo parlando dell’etichetta falanghina prodotta da Dionisio Meola e sua moglie Lia Falato. Flora, come il piedirosso Kerres, rappresenta senza dubbio una bottiglia di cui si attende con ansia l’incontro con la nuova annata. Oggi l’azienda, che lavora nel cuore della valle telesina, a confine tra Castelvenere e Guardia Sanframondi, con terreni anche sull’altra sponda del Calore (nel lembo di terra del comune di Vitulano che giunge a toccare le acque del fiume), ha definito la gamma dei vini con la produzione di un fiano (L’amore delle api) e di un aglianico di stoffa (La pietra della volpe, etichetta che è andata ad aggiungersi a quella base).
Tuttavia le etichette del primo amore emanano sempre un fascino maggiore. L’occasione di degustare l’annata 2010 di Flora c’è stata data lo scorso week-end dalla decima edizione di Falanghina Felix, la rassegna regionale di vini da uve falanghina svoltasi a Sant’Agata dei Goti. Senza dubbio una delle migliori etichette in passerella. Il calice è segnato da un bel giallo che colpisce per brillantezza. Sotto il profilo olfattivo la falanghina dei Pentri si contrassegna ancora una volta per ampiezza e complessità, mai banale, carico in partenza di sentori floreali e forti richiami minerali che a mano a mano lasciano sempre più spazio a note dolci, di frutta matura, per finire con marcate sensazioni mielose.
Al palato il vino ripercorre tutti i temi già offerti al naso e dopo un ingresso piacevole e fresco emerge la sensazione di calore dovuta alla grande struttura, tipica di un vino rosso travestito da bianco. Tipico, elegante e senza spigoli, capace di riemergere in freschezza per non stancare mai la beva. Da abbinare a zuppe saporite, sulla classica “laina e ceci”, vellutata di funghi porcini e carni bianche. Provate a chiedere il segreto di questi vini a Dionisio e Lia. Vi risponderanno con semplicità: “Basta lasciare i frutti sulle piante fino alla giusta maturazione e saper attendere in cantina”. Noi aggiungiamo solo un altro piccolo particolare: “Lavorare con passione”.
Questa scheda è di Pasquale Carlo
Sede a Castelvenere, via Sannitica Km 72 – Tel. e fax 0824.940644 – Enologo: Angelo Valentino – Bottiglie 35.000 – Ettari: 10 di proprietà – Vitigni: piedirosso, sciascinoso, aglianico, cabernet sauvignon, falanghina, fiano e malvasia
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