Uva: ripoli, ginestra, fenile
Fascia di prezzo: 36-44 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Con questo vino sono sempre andato un po’ controcorrente. Quando ha iniziato a macinare premi e riconoscimenti diventando il simbolo del riscatto per tutti i vini della Costiera, fino a quel momento molto beverini e con uve di dubbia provenienza gli ho sempre preferito il Furore bianco base lavorato solo in acciaio per la sua strabiliante freschezza.
Negli ultimi anni, però, il mio gusto si sta ribilanciando verso il Fiorduva grazie al nuovo equilibrio che ha trovato con il legno che finalmente riesce ad esaltare in pieno il frutto arricchendolo con un corredo di spezie non sovrastanti.
Il naso di questo 2012 è infatti indicativo da questo punto di vista. In realtà si tratta di primo naso perché il bianco di Marisa e Andrea è ancora molto giovane. Prevale infatti l’agrumato, a metà tra cedro e limone dolce, a seguire camomilla, timo, salvia. In bocca è davvero piacevolmente fresco, lungo, di corpo, assolutamente pieno di carattere.
Dopo tanti anni, l’equilibrio del rapporto con Luigi Moio e la capacità di riaccendere l’orgoglio della viticoltura in zone aspre e difficili dove la lotta per lo spazio è vitale ha ormai trovato il suo zenit. Sta anche avvenendo quel passaggio generazionale che è sempre il momento più delicato per le piccole aziende nate negli anni ’90.
Ma tutto fila liscio e la piccola viticoltura amalfitana sta conoscendo un periodo di spensierata serenità commerciale e agricola.
Non mancano certo esempi di verticali interessanti di Fiorduva ma il nocciolo del problema di questo vino non è il tempo, bensì lo spazio. Penso sia inutile fare la mia solita litania sull’invecchiamento dei bianchi, perché il sorso di questo vino mi riporta in quella materia sospesa tra il cielo e il mare dove sono stato più volte vicino al Paradiso, quasi sull’orlo della conversione.
Il Fiorduva dunque non è un vino di tempo, ma di sospensione dal tempo.
Sede a Furore- Via G.B. Lama, 16/18 – tel. 089/830348 – Fax 089/8304014 – Email: info@marisacuomo.com – www.marisacuomo.com – Enologo: Andrea Ferraioli, con i consigli di Luigi Moio – Ettari vitati: 3,5, più 13 da conferitori. Bottiglie prodotte: 102.000 – Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile, Ginestra, Pepella, Moschella.
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