Ficus in Tabula, 22 ottobre a Ottati. Una giornata dedicata al fico dottato

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Ottati festeggia il fico dottato

 

Tempo di fichi, il vero integratore per millenni di storia umana. Un frutto eccezionale, ricco e nutriente, assolutamente versatile: dalla pasticceria grazie alla dolcezza alla pizza, dai primi piatti alla cucina sino alle conserve. Ottati celebra in questo fine settimana il Fico Dottato, conosciuto dai latini come il Ficus carica (nome attuale della specie): Plinio il Vecchio lo vanta come uno dei migliori a seccare e perciò particolarmente diffuso in tutta l’Italia centrale e meridionale, in provincia di Cosenza in particolare dove l’arte della conservazione conosce vette altissime. La maggior parte degli studiosi sono concordi nel ritenere che l’origine del nome sia proprio da attribuire al piccolo paese cilentano che si trova nel Parco Nazionale alle pendici del Massiccio degli Alburni a 530 metri sul livello del mare in un ambiente purissimo e libero da ogni tipo di inquinamento. Meno di 600 anime, il sindaco ha deciso di puntare sulla valorizzazione dei fichi per far conoscere il bellissimo borgo, attualmente con meno di 600 residenti.
Ficus in Tabula in programma domenica prossima nasce su iniziativa del Comune di Ottati presieduto con l’obiettivo di valorizzare il Fico Dottato. Il giovane sindaco Elio Guadagno lo reputa un investimento da fare per riconoscere una filiera autoctona: nei prossimi mesi saranno piantumate circa 8mila piante per un investimento di 1,7 mln di euro circa, su un terreno comunale.
L’evento, coordinato quest’anno da Francesco Costantino, unisce tradizione e innovazione partendo da una visita esperienziale all’interno del ficheto per far vivere ai partecipanti l’aspetto rurale e la storia agricola locale, per poi proseguire all’interno del suggestivo Convento dei Domenicani costruito nel 1480, un luogo ricco di storia che sarà reso vivo celebrando il Fico Dottato come simbolo di eccellenza e sviluppo sostenibile del territorio ottatese attraverso una proposta enogastronomica incentrata sui fichi, talk con esperti del settore, cooking show e pastry show, laboratori di produzione della pasta fresca.
Previsto il Laboratorio dolciario, con la trasformazione del fico in pasticceria, a cura di Marco Aliberti (Pasticceria Aliberti di Montoro Inferiorre – Avellino), maestro dell’Accademia del lievito madre. Spazio alla panificazione con Il viccio, il pane della tradizione. Quando il panino non esisteva, la merenda si faceva cosi: preparazione e degustazione del prodotto tipico con caciocavallo podolico, capocollo e fichi freschi.

Immancabile l’abbinamento con la pasta, specificaamente I’ cavati, presenti in tutte le case nei giorni di festa curato da Bianca Mucciolo. La giovane imprenditrice con il suo progetto Triticum dimostrerà, come sia semplice realizzarli e renderli gustosi sia con sughi semplici, che piu articolati.
Organizzato anche un laboratorio sul latte: la maestra casara Rosangela Muraro, prossima all’apertura del caseificio comunale, proprio ad Ottati, prima nel ficheto per la colazione, poi la sera, all’interno del Chiostro, realizzerà la ricotta, da gustare calda con i fichi freschi.
Ad arricchire la manifestazione, aperta a pranzo e cena, nei portici del chiostro, saranno presenti stand di degustazione di prodotti a base di fico. Interverranno anche diverse cantinre. In serata, nello spazio esterno, nei giardini, Cicchetto, alias Francesco Di Rosa, famoso pizzaiolo di Sicignano degli alburni), sfornerà pizze per tutti.


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