CASA DI BAAL
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermetazione e maturazione: acciaio
E’ da tempo che seguo con ammirazione la ferrea volontà di Francesca Salerno nell’impegno a migliorare se stessa e la propria azienda, dalla provincia di Salerno viene ogni lunedì a frequentare il corso di sommelier ad Ercolano, segue ed osserva tutto con i suoi occhioni verdi prestando grande attenzione, si muove timidamente, poche parole, inconsapevole forse di essere molto attraente. Insieme alla sorella Giusy cura da qualche anno il settore vitivinicolo dell’azienda di famiglia che invece da tempo produce olio di ottima qualità dalle cultivar Rondella, Frantoio e Leccino.
Casa di Baal è in una posizione geografica favorevole, siamo sulle colline della Piana del Sele nel Parco dei Picentini con vista sulla Costiera Amalfitana dalla quale arriva costantemente la brezza marina, l’azienda possiede 30 ettari di terreno dei quali solo 4,5 sono vitati e godono di una costante ventilazione che garantisce una buona sanità delle uve e quindi scongiura interventi invadenti sulle piante. Il terreno è di natura argilloso calcarea, l’altitudine va dai 100 ai 300 metri sul livello del mare, qui molto probabilmente l’unico fattore da combattere è il forte irraggiamento solare, ma la valida collaborazione con il giovane enologo Fortunato Sebastiano ne ha fatto forse un punto di forza e sicuramente ha saputo dare grande identità territoriale ai vini della Casa di Baal.
Mi ha piacevolmente colpita questo fiano dalla forte identità, non può certo passare inosservato, proprio come Francesca, già dal colore vivace e tendente al dorato, molto luminoso, l’impatto olfattivo è intenso ma rivela lentamente tutte le sfumature, ha bisogno di tempo e quindi impegna la mente nell’inseguire i vari sentori che aprono decisamente con le note di mimosa e fiori di camomilla, poi i toni fruttati di pera e lentamente affiorano cenni salmastri e minerali. Bocca elegante e calda segnata da grande sapidità, non so se da bambini vi sia mai capitato di annusare ed assaporare una pietra bagnata dal mare perché è proprio in queste sensazioni che fortemente si identifica questo singolare fiano, di piacevole freschezza e lungo nel finale dai ritorni salmastri e fruttati.
La personalità salina ed il corpo austero lo vedono un ottimo compagno di crostacei dolciastri come l’astice o i gamberoni rossi, può essere anche ben abbinato al tonno del quale i pescatori Cetaresi e Salernitani sono abili predatori da tempi antichissimi, incazzati neri in questo momento perché la pesca del tonno è stata totalmente bloccata a causa della caccia spietata che si effettua ormai da troppo tempo ai danni di questo pesce che ha la grande sfortuna di possedere delle carni prelibate, cosa che ha messo a dura prova la sopravvivenza della specie.
Questa scheda è di Marina Alaimo
Sede a Macchia di Montecorvino Rovella. Via Tiziano, 14. Tel. 089.981143. www.casadibal.it . Enologo:Fortunato Sebastiano. Ettari: 30 di cui 4,5 vitati. Bottiglie prodotte:5000. Vitigni; aglianico, barbera, sangiovese, merlot, fiano, malvasia, trebbiano.
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