Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Zonazione! È questa, da un pò di anni, la chiave di lettura dell’enologia in Campania.
La volontà di interpretare il territorio attraverso la massima espressione tipica e qualitativa.
E se da un lato, dietro questo impulso, alcune aziende hanno iniziato a puntare su singoli crù, altre ricercano e sperimentano il terroir portando avanti, al contempo, la gamma di prodotti classici che li contraddistingue. Un esempio di quest’ultime è la cantina Montesole di Montefusco. Oltre alla produzione tradizionale (ad esempio l’importante attività di spumantizzazione di uve Fiano, Greco e Aglianico), dal 2007 l’ing. De Santis, coadiuvato dall’enologo Michele D’Argenio, ha implementato il progetto “Le Vigne” scegliendo tra i vigneti conferenti quelli maggiormente predisposti a valorizzare le peculiarità dei vitigni irpini, con un studio sull’interazione tra vitigno e terroir ed un lavoro attento in vigna e in cantina, proporzionale all’importanza varietale: “Vigna Vinieri” per il Taurasi, “Vigna Acquaviva” per il Fiano di Avellino e “Vigna Breccia” per il Greco di Tufo.
Se nei primi anni di sperimentazione il risultato, soprattutto per i bianchi, si sostanziava in un prodotto strutturato e potente, Michele D’Argenio è riuscito ad approdare nel 2010 a vini più eleganti ed equilibrati: il rispetto della materia prima, oltre che in vigna (dove gli storici conferenti si avvalgono costantemente del supporto tecnico aziendale e delle consulenze agronomiche/enologiche necessarie), si è confermato in cantina attraverso affinamento lungo su fecce fini prima ed in bottiglia poi.
Abbiamo verificato uno dei risultati di questa nuova “filosofia aziendale”: al termine della cena a dodici mani a Villa Assunta lo scorso 27 dicembre, l’occasione ce l’ha data il bicchiere della staffa offerto da Michele che ha tirato fuori per l’occasione una magnum di Fiano di Avellino crù Vigna Acquaviva 2010.
Di colore giallo paglierino vivace e dalla buona consistenza. Al naso è possibile percepire inizialmente una lieve nota di fiori bianchi acacia, tiglio e magnolia. Poi la frutta, in particolare agrumi canditi; seguita da una delicata nota minerale tendente a polvere da sparo(tipica dell’areale di Montefredane a cui Pratola Serra è praticamente attaccata) e da una nota di frutta secca con prevalenza della nocciola. Il tutto complessato da note di miele d’acacia. Un vino che ,ad oggi ha ancora con una buona freschezza, esprime un discreto equilibrio tra componenti morbide ed acide , il chè fa ben sperare in termini di evoluzione e longevità.
Questa scheda è di Serena De Vita
Sede a Serra di Montefusco
83038 Montefusco
tel.0825.963972 0825.963970
info@montesole.it
www.montesole.it
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