di Enrico Malgi
È sempre molto piacevole per me parlare di vini che mi stanno nel cuore, come il Fiano di Avellino Docg per esempio. Un bianco apprezzato da tutti e che ormai è diventato un’icona a livello nazionale.
In questo momento mi ritrovo tra le mani due ottime bottiglie di Fiano di Tenuta Sarno 1860: quello base e la riserva delle ultime annate appena messe in commercio.
Fiano di Avellino Docg 2019. Soltanto Fiano ovviamente allevato ad oltre seicento metri di altezza e lavorato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 17,00 euro.
Nel bicchiere si staglia un colore bianco paglierino molto giovane, attraente e lucido. Il bouquet espande generosamente i suoi pregevoli e variopinti profumi, che si materializzano subito attraverso effusioni fruttate di pesca, mela, pera, melone bianco, clementina, cedro candito, mandorla e, soprattutto, nell’immancabile e varietale sentore di nocciola. A dare manforte a tutto il ventaglio aromatico ci pensano poi afflati di acacia, gelsomino, muschio e camomilla. In bocca esordisce un sorso bello fresco e godurioso, seducente e raffinato, elegante e balsamico e poi detentore di un frutto polposo e di una percezione tattile mielosa, deliziosa, intrigante e sensuale. Gusto conturbante, affascinante, avvincente e dinamico. Vino molto longevo. Finale persistente ed edonistico. Da provare su un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Fiano di Avellino erre Riserva Docg 2018. Maturazione in acciaio sui lieviti per oltre un anno e mezzo. Elevazione in vetro per tre mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 24,00 euro.
Colore giallo paglierino sfolgorante. Dall’ampio e sfaccettato crogiolo saltano al naso performanti nuances di ottima caratura. In particolare prendono corpo corroboranti costumanze fruttate di agrumi, pesca, pera, nocciole e ananas, insieme a sontuose punteggiature di fiori bianchi ad echi di macchia mediterranea ed a sbuffi minerali. In bocca penetra un sorso avvolgente, soave, morbido, rinfrescante, sapido, elegante e cristallino. Appeal sensuale, intrigante e sublimato da un perfetto equilibrio. Sviluppo palatale tesaurizzato da una tensione gustativa profonda, solida, densa, fibrosa, aggraziata e/o da un chiaroscuro agrumato, che delizia le papille. Resterà in sella per almeno altri sei-sette anni. Retroaroma impagabile. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole, carne bianca e crostacei.
Sede legale ad Avellino – Contrada Serroni, 4/b
Tele Fax 0825 26161 – Cell. 339 7265669
info@tenutasarno1860.it – www.tenutasarno1860.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati di proprietà: 3, più 10 in affitto
Bottiglie prodotte: 28.000. – Vitigno: Fiano.
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