Uva: fiano di Avellino
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 26/30. Palato 26/30. Non Omologazione 31/35
La passione per il vino è l’equilibrio tra il bisogno di novità, che sempre deve essere supportato dalla curiosità e dalla ricerca, e la difesa della memoria, dei Propilei della viticoltura.
Sono sensazioni opposte, pulsioni distinte che dividono gli uomini e l’io e forse il segreto della vita è saperle gestire bene, padroneggiarle, non farsi trascinare sempre e comunque dalla prima cosa che ci passa davanti agli occhi e al tempo stesso non restare ancorati sempre e comunque alle stesse fissazioni acquisite nel tempo.
Però è molto bello ritrovarsi con gli amici da Ciro a Santa Brigida, qui dove è stato pensato il disciplinare per la pziza napoletana e ordinare un Fiano di Mastroberardino. Classico su classico, rassicurante, la coperta di Linus, il benessere psicologico di avere certezze ormai acquisite che niente e nessuno può mettere in discussione.
Scegliamo il base e pensiamo proprio che il 2012 ci riserverà davvero tante sorprese. A un anno e mezzo dalla vendemmia il vino infatti è ancora lontano dall’aver raggiunto l’equilibrio, l’acidità domina la beva, detta i tempi nel palato e prannuncia lunga, lunghissima vita, così come abbiamo avuto modo di verificare con altre annate.
Proprio dai vini cosiddetti base, e non vogliamo fare retorica, abbiamo tante buone sorprese. Ed è in questa nicchia di solito fuori dai riflettori mediatici delle guide che è possibile trovare le giuste soddisfazioni quando l’annata è di quelle buone.
Ci piace il timbro sapido, non dolce, che Massimo Di Renzo ha dato al Fiano rendendo soprattutto utile a tavola. Ed è stato davvero un bel abbinare, bianco e pizza con mozzarella e pomodorini
Sede ad Atripalda, Via Manfredi, 75-81. Tel. 0825 614111, fax 0825 614231 www.mastroberardino.com Ettari: 190 di proprietà e 150 in conduzione. Bottiglie prodotte: 2.500.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano di Avellino, coda di volpe, greco di Tufo, falanghina, e sciascinoso a Pompei
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