CONTI ZECCA
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Tra i rischi più seri che si corrono quando si lavora un vitigno senza tradizione territoriale c’è sempre quello di farne, uso l’espressione fortunata di Sandro Sangiorgi, una caricatura. Il Fiano, invece, sembra rappresentare una opportunità in più per i territori perché, pur essendo identificato con l’Irpinia nelle sue espressioni più nobili ed efficaci, ha dal canto suo una presenza diffusa sia nel Cilento che in Puglia dove è ufficialmente presente in molte doc. Il motivo di questo insuccesso del passato, ossia essere una delle tante uve, lo si deve certamente allla difficoltà di coltivazione, le basse rese, l’alto spessore di freschezza: ma con l’innovazione delle tecniche di cantina e il miglioramento della qualità agronomica della vigna, proprio come è accaduto con l’aglianico, i difetti diventano un elemento di sfondamento e di successo. Soprattutto in zone, come il Cilento e il Salento appunto, dove non ci sono uve bianche capaci di esprimersi a questi livelli, uno dei motivi del successo dello chardonnay negli anni ’90 in Puglia, divenuto poi uno degli elementi di debolezza, se non sul mercato, sicuramente nella comunicazione del territorio. Così, dopo Santa Lucia a Corato e Santi Dimitri a Galatina, anche Conti Zecca, una delle aziende leader del territorio, ha scelto di esordire con questo vitigno in purezza nell’annata 2006 con una interpretazione minimalista ma per questo efficace ed interessante come ho avuto modo di verificare nella mia recente puntatina in Puglia. Il naso è infatti fruttato, ma non bananoso come temevo, ancora con un sottofondo floreale molto gradevole, in bocca si presenta con un ingresso abbastanza morbido, sostenuto poi nel prosieguo da una freschezza inaspettata anche se meno irruente da quella a cui siamo abituati con le etichette irpine. A un anno di distanza il vino ha buona compostezza, la struttura non completamente padrona del palato rivela anche da queste parti un’annata difficile, sicuramente però migliore di quanto accaduto nelle zone interne della Campania, più simile, per capirci, alle versioni 2006 di Maffini, De Conciliis, Rotolo, Polito. Un bel prodotto, insomma, segnato indiscutibilmente dalla sapidità che impone l’abbinamento con i piatti di pesce facendone un bianco marinaro. Come prima prova d’autore si può essere soddisfatti, ora è necessario lavorare in profondità e complessità per costruire la storia. Un dato è certo, quest’uva è destinata a posizionarsi rapidamente al top nella produzione salentina e, più in generale, pugliese, grazie alla forte personalità che riesce ad esprimere quando è rispettata e coccolata. Mi auguro che la cantina di Leverano, le forze e le dimensioni per farlo ci sono, costruisca anche un adeguato archivio nel corso degli anni.
Sede a Leverano, via Cesarea.
Tel. 0832.925613, fax 0832.922606
Sito: http://www.contizecca.it
Enologo: Antonio Fernando
Ettari: 320 di proprietà
Vitigni: fiano, malvasia bianca, chardonnay, negroamaro, malvasia nera, primitivo, cabernet sauvignon
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