I VINI DEL CAVALIERE
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
L’annata 2004 è sicuramente straordinaria per i bianchi, come la 2001. Previsione annunciata e sinora rispettata in Campania dopo i primi assaggi. Questo Fiano è di una giovane azienda, l’unica a Paestum. Fondata nel 1960, 50 ettari, ha solide radici agricole e imprenditoriali, quelle che hanno segnato l’economia della Piana del Sele dal Dopoguerra ad oggi: ortofrutta e, da qualche anno, anche i vigneti su circa quattro ettari. Sala degustazione e cantina attrezzata sono i fondamentali da cui questo Fiano spicca il volo per il suo straordinario rapporto qualità-prezzo. Facendo insomma la media, ai consumatori convengono i Fiano prodotti nel Vulture, in Puglia, nel Sannio e nel Cilento perché raramente superano i 5 euro, come in questo caso, a differenza della maggior parte dei prodotti docg Irpini sempre troppo troppo cari, spesso più dei rinomati bianchi friulani al ristorante. I consumatori devono sapere che il costo industriale di una bottiglia di vino lavorato in acciaio difficilmente può superare i tre euro. Naturalmente facciamo un discorso generale, ma non vi è dubbio che questi Fiano che si propongono al mercato senza grilli per la testa costituiscono spesso una vera e propria chicca per intenditori e appassionati, una piacevole scoperta. I produttori cilentani hanno approfittato di questo spazio lasciato dai loro colleghi irpini dopati dai facili guadagni degli anni ’90 e si sono lanciati nella produzione di una bella batteria di Fiano Paestum igt nel quale, oltre alla qualità, sfruttano commercialmente sia il nome del vitigno che quello di grandissimo richiamo di Paestum. Il fiano è sempre stato presente nel Cilento, ma era utilizzato, come in Puglia, in piccole percentuali per migliorare il naso e la struttura nei blend di uvaggio bianco: non a caso la doc Cilento prevede anche fiano in purezza. Il 2004 è stata qui un’annata semplicemente regolare, di come si studiavano a scuola, senza sbalzi, le giuste piogge, il giusto clima, il giusto sole. L’uva è cresciuta bene e una attenta vinificazione ha prodotto risultati straordinari. Giallo paglierino, ovviamente, al naso ha fiori di campo, anche un po’ di erbetta, intenso e molto persistente. In bocca replica e rispetta le promesse fatte all’olfatto: l’ingresso è abbastanza morbido, caldo, intenso, persistente, di buona struttura, sostenuto da una efficace spalla acida con un finale eccessivamente amarognolo che si attenuerà con l’ulteriore affinamento in bottiglia. Prevediamo una lunga vita per questo Fiano, che abbiniamo sicuramente a tutti i tipi di pescato cotto al sale, al forno, all’acqua pazza, sulle insalate di mare. Un piccolo grande prodotto, di quelli che consentiranno alla viticoltura campana di restare competitiva grazie ai costi, la qualità e la tipicità.
Sede a Capaccio-Paestum. Via Feudo La Pila, 12. Tel. 0828-725376. Sito: www.vinicuomo.com. Enologo: Sergio Romano. Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: aglianico, fiano, malvasia, trebbiano, falanghina
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