Balsamo di tigre, veleno d’api, cera di vipera: questo e tante altre sorprese al Festival d’Oriente, kermesse che ha coinvolto migliaia di visitatori in questo weekend alla Mostra d’Oltremare di Napoli. C’era proprio di tutto al Festival, non solo colori, odori e sapori d’Oriente, ma anche tante novità in campo cosmetico, culinario e alimentare.
Ben cinque padiglioni 1,2,3,4 trasformati e stracolmi di curiosi intenti a provare anche solo qualcosa delle mille e più proposte che offriva il “mercato orientale d’oltremare”.
Cinque palchi, 400 show, 180 maestri, 30.000 metri quadri di alimenti del futuro, oggettistica, prodotti cosmetici, performance live, aree relax e massaggi e seminari.
Il tutto di provenienza giapponese, cinese, thailandese indonesiana, indiana, tibetana, mongola, nordafricana e mediorientale. Un settore era completamente dedicato al benessere ed alle attività olistiche dove maestri e adepti mostravano le loro capacità ultrasensoriali.
Oltre alla possibilità di sapere di che colore fosse la propria aura e di vederla in tempo reale, tra gli olii e le essenze in vendita, perfino antirughe al veleno d’api o al siero di vipera e balsamo di tigre.
Ed ancora spezie, tè, preparati per infusi di ogni genere e provenienza.
Ma lo show nello show è stato il cibo orientale: tra grilli, bruchi, formiche ed insetti acquatici, splendidi corner di frutta essiccata e piatti orientali classici “coloratissimi e speziatissimi”, al pollo al curry ai cutlets (polpette di pesce), melanzane pahi e temparaduwa (lenticchie rosse), ce ne era davvero per tutti i gusti.
Grande successo ha riscosso lo stand degli “alimenti superiori” grazie anche alla capacità di giovani ragazzi esperti del settore che ne spiegavano, a chi ne facesse richiesta, proprietà nutrizionali e terapeutiche. Ma quali sono questi alimenti superiori su cui si basa la gastronomia orientale?
Bacche Inca, bacche di goji, mirtilli rossi americani, maca, curcuma, caffè verde, semi di chia, lino e canapa, pistacchio iraniano, cardamomo ed aloe vera.
Alimenti che, fino a poco tempo fa, erano sconosciuti ai più, adesso sono entrati prepotentemente nelle credenze anche dei più esigenti e scettici. Valutazione più che positiva dell’idea e dell’organizzazione di questo festival nel quale a tratti sembrava proprio di trovarsi ad una sezione dell’Expo.
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