di Bruno Sodano
Chiusa da poche ore l’ultima edizione di Festa a Vico che ha preso avvio il 3 giugno con una celebrazione speciale, i 50 anni di Pizza a Metro. Un successo strepitoso che ha raccolto, in soli 3 giorni, 270.000€ da destinare ai progetti sociali delle ONLUS Amiche. Nella serata inaugurale della kermesse organizzata da Gennaro Esposito, infatti, c’è stato questo esclusivo party per festeggiare appunto l’importante anniversario dell’attività con un grande ospite d’eccezione: lo chef Antonino Cannavacciuolo.
Start ore 19 con decine di stelle che hanno deliziato gli ospiti con finger food ed assaggi vari davvero notevoli. Fra i tanti troviamo una crocchetta di stocco e patate fatta direttamente dallo chef Esposito. Si prosegue con la cena curata da tanti chef, divisi in 3 squadre, per un solo obiettivo: rendere la cena indimenticabile per le circa 300 persone in sala. In realtà, i piatti hanno davvero fatto il loro, ma quello che ha realmente reso questo evento straordinario, come dicevo all’inizio è la causa che ha sposato e porta avanti da anni l’evento. Serata ricca di emozioni: una festa nella festa. Una cena di beneficenza che non è stata solo una cena di beneficenza, come tutte quelle di Festa a Vico, ma anche un momento di racconto storico di Vico Equense. Una Vico Equense che celebra se stessa nell’attitudine alla beneficenza in un locale che ha fatto la storia richiamando a sé milioni di persone e tanti attori e personaggi noti dello spettacolo e del jet set nazionale e non solo.
Eppure sembra ieri, mi dicono in tanti, che Gigino aprì la sua storica pizzeria. Un locale che è cresciuto così tanto da essere diventato oggi “L’Università della pizza” di Vico Equense. Una pizza che non nasce con questo intento, perché lei nasce dal pane. Così Gigino dell’Amura creò il suo impero: dall’impasto del pane steso ed infornato. Un impasto che non ha bisogno di mila e mila ore di lievitazione, ne bastano 6. Una pasta che accoglie prima la mozzarella e poi il pomodoro prima di essere infornata. Una pizza che non è quella napoletana, ma non mira neanche ad esserlo perché la pizza a metro di Vico Equense è, ad oggi, una forte identità di questo sud Italia che è sempre più bello. Protagonista del sud e della Dieta Mediterranea è senza dubbio il pomodoro. Date le sue proprietà anticancro c’è uno studio in corso riguardanti le sue proprietà funzionali e a tal proposito è stato reso noto che, i risultati dei test fatti dalla Fiammante in collaborazione con il Policlinico di Napoli, ed in particolare con il Prof. Greco, usciranno a Settembre.
Si sono susseguite giornate ricche di attività che hanno visto protagonisti decine di artigiani del gusto , accordi da tutta Italia per la Festa ed il suo fine benefico. Oltre all’indiscussa star della cucina italiana, Antonino Cannavacciuolo, Vico è stata animata da altri due grandissimi professionisti al centro di presentazioni a tema e selfie….
La seconda serata esclusiva ha visto, fra gli altri, l’estro di Massimo Bottura cimentato nella realizzazione di una pizza a metro ricca di prodotti della sua terra. Un momento che ha aperto un dialogo tutto italiano dove a parlare è semplicemente il gusto.
Nell’ ultimo giorno, oltre alle vie di Vico Equense piene di folla e di chef emergenti, c’è stato il cammino di Seiano, con un ospite d’eccezione, Carlo Cracco. A conclusione di tutto c’è stato il Dessert Strom a cura di oltre 20 chef pasticceri tra i migliori della ristorazione italiana.
Questo bellissimo evento che da anni ormai è diventato un punto di riferimento nella penisola sorrentina, ha uno scopo nobile, con una strada molto semplice: il cibo che nutre noi stessi come mezzo di supporto a tante persone che di solo cibo non vivono. Persone che hanno bisogno di cure e mezzi per avere una speranza. Quando va tutto bene siamo troppo impegnati a renderci conto della realtà che ci circonda e, tante volte, non ci rendiamo conto che anche solo camminare è una cosa straordinaria.
Sul sito http://www.festavico.com/festavico2018/ si possono conoscere tutti i dettagli dei vari progetti ONLUS e reperire tutti i dati per sostenere queste splendide associazioni: con poco si può davvero fare tanto.
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