di Virginia Di Falco
Osteria ai Quattro Angeli. Non sai da dove prenderla, Ferrara. La città medievale, quella rinascimentale, le vie dell’acqua. I musei, il cimitero ebraico, le stradine dei romanzi di Giorgio Bassani.
Una grandezza che ad un certo punto della storia ha rallentato per poi fermarsi e arretrare, e di nuovo ricominciare. Proprio come il continente del quale sembra condividere il destino, Ferrara «prima città moderna d’Europa», come ebbe a definirla Jacob Burckhardt nel 1860, riferendosi alla sua eccezionale trasformazione urbanistica.
Eppure né la sua storia così imponente, né il fregio di Patrimonio dell’Unesco del 1995, trovano adeguata corrispondenza nella Ferrara gastronomica di ristoranti e osterie. Tranne qualche eccezione, infatti, il centro cittadino non offre molta scelta se si vuole andare oltre la proposta turistica.
Una buona via di uscita che consente di sedersi ad un tavolo gentile e provare più di un piatto della ricca cucina ferrarese è l’Osteria ai Quattro Angeli, ad un passo dalle meraviglie del castello Estense.
Impostazione del locale tradizionale, con un bel banco di legno all’ingresso e una sala dagli arredi rustici, con qualche particolare folk di troppo, come ad esempio i salumi appesi al soffitto nella prima saletta e (orrore!) i bicchieri di coccio per l’acqua.
Ma una volta seduti, i calici adatti per il vino, insieme ad un buon cestino del pane con coppia ferrarese d’ordinanza e salame di benvenuto, oltre al servizio attento e premuroso, predispongono al meglio. A dispetto del nome, la carta è più da ristorante che da osteria, e copre, dall’antipasto al dolce, tutto il repertorio classico della cucina locale.
Sicché, se siete entrati, come chi scrive, per un buon piatto di cappellacci, sarete accontentati: la versione con ripieno di zucca, crema di parmigiano e un accenno di aceto balsamico è più che soddisfacente, ma si servono anche con burro e salvia, al ragù di carne e ‘in verde’; piatto goloso e avvolgente come deve essere.
Osteria ai Quattro Angeli. Più che discreti anche i cappelletti in brodo di cappone, altro classico imperdibile, portati in tavola come una volta, nella pentola di coccio.
Gradevole il budino vegetale agli asparagi e parmigiano, mentre la salama da sugo, il tipico insaccato ferrarese, ha una punta sapida di troppo e il pur abbondante e sincero purè di patate che l’accompagna fatica a riequilibrare il piatto.
Si chiude con dolci casalinghi molto confortevoli, come il millefoglie composto al momento o il salame di cioccolato.
Anche con tutti i coperti occupati la sala gira molto bene; ai ragazzi del servizio non sfugge nulla, neppure di dispensare consigli e sorrisi.
Una cucina, dunque, che riesce ad accontentare la clientela locale così come a soddisfare i turisti o chi fa una veloce pausa dal lavoro, anche perché, alla fine, il conto è più che giusto.
Un indirizzo da segnare, tanto più che l’Osteria è tra i pochi locali aperti a Ferrara di martedì.
Osteria ai Quattro Angeli
Largo Castello, 10
Tel. 0532 211869
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso lunedì
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