ACCADEMIA DEI RACEMI
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro franco cantina
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
VISTA 5/5 – NASO 26/30 – PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 29/35
Sulla controetichetta della bottiglia di Anarkos, vino prodotto dall’azienda vitivinicola pugliese Accademia dei Racemi, si legge: “Il sacrificio di milioni di viti piantate ad alberello, la colonizzazione capitalistica del terzo millennio nelle Terre di Puglia, lo sfruttamento dei suoi vigneti e dei suoi vini, l’emigrazione forzata dei diritti di reimpianto pugliesi nelle altre regioni del nord, la complicità e la faziosità delle leggi comunitarie in agricoltura, l’oppressione culturale nei modelli di consumo del vino, l’annientamento della tipicità, il dominio del mercato. L’Accademia dice no! Anarkos è un vino contro!”. Senza entrare nel merito e tralasciando tutte le altre considerazioni, mi limito a commentare la frase che riguarda la tipicità dei vitigni pugliesi in particolare e, visto che ci siamo, anche di quelli meridionali in generale, che certamente non sono stati annientati. Anzi, al contrario, non si può negare che negli ultimi anni proprio i vitigni autoctoni del sud abbiano contribuito ad una forte crescita esponenziale nella produzione di vini di qualità a livello nazionale e che hanno determinato poi un’ampia tendenza all’export con un trend largamente positivo nel volume degli affari.
La riscoperta e la valorizzazione di alcuni vitigni che fino a non moltissimi anni fa erano in parte sconosciuti, ridimensionati, sottostimati o sottoutilizzati (emblematica l’operazione commerciale che in passato ha dato luogo all’emigrazione di tanti vini rossi da “taglio” nel nord Italia e in Francia) come il Primitivo, il Negroamaro, l’Aglianico, il Fiano, il Greco, il Gaglioppo, il Nero d’Avola, il Nerello, il Cannonau, il Carignano ed altri ancora, hanno impresso una svolta decisiva nella produzione di vini tipici territoriali di elevata qualità.
Proprio l’Accademia dei Racemi, che sotto la guida del general manager Gregory Perrucci persegue con ottimi risultati una specifica politica aziendale, si è dedicata alla piena valorizzazione del “Vigneto Puglia”, impegnandosi soprattutto nella ricerca e nella commercializzazione su scala internazionale dei vitigni autoctoni regionali. A parte quelli già citati, sono stati recuperati dall’oblìo dell’estinzione vitigni tradizionali pugliesi come il Sussumaniello e l’Ottavianello che pochi conoscevano e coltivavano. Ma il principe di tutti resta sempre il Primitivo. E proprio di questo vitigno ho degustato ed apprezzato una bottiglia denominata “Felline” dell’anno 2008.
La terra, in cui crescono i classici alberelli sferzati dal vento e impregnati di salsedine, è rossa accesa come il court parigino del Roland Garros, ricca di roccia calcarea. Come tutti sanno, e il nome stesso del vitigno lo ricorda, la vendemmia è molto precoce, in questo caso si arriva appena all’inizio di settembre. Dopo la vinificazione, l’affinamento avviene in barriques nuove di rovere francese e si protrae almeno per nove mesi, per proseguire poi in bottiglia. La gradazione alcolica arriva fino ai 14 gradi C.
Nel bicchiere il colore assume una veste rosso rubino molto scuro e con decisi riflessi granata. Il bouquet è tipico ed avvolgente, esemplare per originalità e profondità odorosa, con un’articolata persistenza aromatica che sa esprimere note di frutta rossa matura, come la confettura di ciliegie e more e sentori speziati ed intensi di noce moscata e di liquirizia. In bocca si sente una punta di caldo, data dall’alcol, cui segue una piacevole acidità che rinfresca il palato. La struttura tannica è ben distesa e morbida. Il finale è lungo e persistente e lascia la bocca soddisfatta. In conclusione, quindi, un gran bel vino, da spendere su salumi, involtini di agnello cucinati alla brace e formaggi stagionati. Temperatura di servizio sui 18-20 gradi e prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (TA) – Via Santo Stasi Primo – Tel. 099 9711660 – accademia@racemi.it – www.accademiadeiracemi.it – Enologo: Cosimo Spina – Ettari vitati: 120 – Bottiglie prodotte: 1.200.000 – Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera, Ottavianello, Sussumaniello e Fiano Minutolo.
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