Oggi sul Mattino abbiamo pubblicato una pagina dedicata al fenomeno della cucina in tv. Francesco Aiello ha sentito Fausto Arrighi. Molto interessanti, e non poteva essere diversamente, le sue risposte.
di Francesco Aiello
«In nessun caso la televisione può essere considerata il surrogato del talento di un cuoco ai fornelli o della sua capacità a gestire il ristorante». Parola di Fausto Arrighi, 35 anni di Guida Michelin alle spalle, dei quali gli ultimi otto da direttore.
Quanto servono le perfomance televisive dei cuochi ad avvicinare il grande pubblico alla gastronomia?
«Per un cuoco, se la partecipazione a programmi di cucina, arriva dopo aver conseguito una solida esperienza in un ristorante, che gli ha dato anche soddisfazioni professionali, allora ci sono vantaggi per l’intero sistema della gastronomia ed anche i semplici appassionati-curiosi ne trarranno beneficio. Al contrario, se si parte dalla televisione per poi eventualmente costruirsi una carriera ai fornelli, allora siamo nel campo dello spettacolo.»
Cosa pensi dei cosiddetti reality?
«Non credo saranno un fenomeno di lunga durata. D’altra parte, a ben riflettere, si tratta di uno dei pochi casi nei quali coloro che solitamente sono valutati, dai clienti o dai critici non fa differenza, a loro volta diventano giudici»
Eppure i cuochi fanno a gara per partecipare …
«Per i cuochi la partecipazione a questi spettacoli, può essere anche un modo per sostenere economicamente le loro attività. Allora ben venga. Altrimenti è meglio concentrarsi sulla cucina. La ristorazione italiana in generale, infatti, gode di una discreta salute. Molti giovani si avvicinano a questo mondo con voglia di fare e questo ci fa ben sperare nella continuità di una professione fatta di sacrifici per i quali il ritorno economico non sempre è motivo di soddisfazione. Pensare che il reality possa essere una scorciatoia sarebbe un errore».
Un consiglio per il pubblico degli aspiranti gourmet?
«Guardi pure la tv, ma vada anche al ristorante, naturalmente secondo le possibilità di ciascuno. Oggi in Italia ci sono mille possibilità di fare esperienze gastronomiche interessanti»
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