di Francesca Pace
Ciò che mi auguro è che abbiate preso almeno una volta nella vita l’uscita dell’autostrada Chiusi-Chianciano e che abbiate percorso la via che porta nella regione del Senese e che vi farà attraversare la Val d’Orcia e la Val di Chiana.
Se quelle colline hanno fatto da proscenio a svariati film famosi un motivo ci sarà È meraviglioso osservare la natura che si fa verde e poi gialla. Distese infinite di vegetazione riposano sotto al sole a volte dolce e a volte cocente.
Ed è proprio qui, che c’è la Fattoria della Talosa, che promette di farvi fare un viaggio nel tempo, nel gusto e ovviamente nello spazio.
L’azienda vinicola toscana che dal 1972 produce Vino Nobile aprirà le porte della sua Cantina Storica del 1500 per wine tour nel cuore vinicolo e culturale di Montepulciano. L’azienda ha annunciato il via della stagione enoturistica invitando appassionati e curiosi a varcare le soglie della sua storica cantina cinquecentesca, nascosta nel cuore di Montepulciano sotto la maestosa Piazza Grande.
Questo è un invito non solo a scoprire il fascino dei vini apprezzati globalmente ma anche la ricchezza storica di una terra senza tempo, ma con una memoria storica impagabile.
A parlarcene è Edoardo Mottini Jacorossi, durante una verticale del suo Vino Nobile di Montepulciano DOCG Riserva tenutasi all’ Grand Hotel Parker’s di Napoli.
Il gemellaggio tosco-emiliano è stato molto significativo e ha dato vita a ottimi spunti di riflessione su clima, territorio e nuove frontiere.
Edoardo raccoglie un’eredità magnifica ma la sfrutta bene, facendole vivere una seconda giovinezza. Gli appassionati che andranno a trovarlo avranno modo di partire dai sotterranei dei palazzi più antichi della città, percorreranno le gallerie che custodiscono le botti di affinamento del Vino Nobile toccando con mano ciò che è stato il passato paleocristiano ed etrusco di questa porzione meravigliosa d’Italia. Ci saranno, quasi inutile dirlo anche momenti di degustazione nelle sale da poco inaugurate, dove l’atmosfera è decisamente unica.
Tutto ciò, tutto l’amore per la terra, tutto il rispetto per il lavoro nei campi, si riflette in maniera univoca nelle bottiglie, ma soprattutto nel contenuto di tali bottiglie.
L’azienda nel 2023 ha intrapreso un significativo percorso di innovazione e modernizzazione, adottando mezzi tecnologici all’avanguardia: trattore satellitare e isobus di ultima generazione solo per citarne alcuni. È stato inoltre integrata una sofisticata colonnina meteorologica dotata di un sistema di monitoraggio della bagnatura fogliare, che risulta preziosa in virtù della crisi climatica attuale.
Nel pieno rispetto della terra, patrimonio di tutti, è stato anche impiantato un sistema fotvoltaioco che coprirà il il 100% delle esigenze energetiche dell’azienda, ribadendo l’impegno verso un futuro più verde e sostenibile (è anche in conversione biologica dal 2021).
Ma perché questo vino è così speciale?
Come spiega Michele Merola, il legno deve essere valutato man mano come un qualsiasi strumento di lavoro. La maturazione del vino in botte non deve essere una regola scolpita nella pietra e non può prescindere da un’attenta valutazione del vino. Noi decidiamo che botte utilizzare solo alla fine della fermentazione malolattica, così da avere già un primo riscontro relativo alle peculiarità del vino, ai suoi tannini e alle sue caratteristiche organolettiche. Il processo di affinamento non è quindi predefinito, ma deve essere funzionale al vino che si vuole ottenere. Ciò fa sì che si possa gestire il tutto nel migliore dei modi in base soprattutto alle annate, senza seguire uno schema prestabilito.
Ricordiamoci sempre che è l’uomo, l’anello di congiunzione tra l’uva e il vino.
Cristan Pepi, enologo e sales menager dell’azienda durante la verticale ha inoltre sottolineato come sia naturale avere vini tanto diversi seppur prodotti nella medesima zona.
l loro vino viene prodotto con un clone di Sangiovese, il Prugnolo, che assume caratteristiche uniche. La fermentazione alcolica oscilla tra i 20 e i 25 giorni per poi passare a quella malolattica che avviene in vasche d’acciaio. Da qui poi si decide via via il destino legnoso.
Quattro annate, quattro vini diversi.
2019, 2018, 2017 e 2016.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2019
La 2019 è risultata molto equilibrata, che ha ancora un alto potenziale espressivo, il vino è giovane ma si piazza già benissimo.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2018
Le temperature fredde di questa annata hanno donato caratteristiche molto eleganti e raffinate, macchia mediterranea, grafite, sono evidenti. Il sorso è lungo, ottimale la persistenza.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2017
Questo vino proviene da un’annata molto calda, con grandi periodi di siccità che hanno prodotto nel vino sentori balsamici. Complesso, fine, elegante, è il vino perfetto da bere in occasioni speciali.
Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2016
Si ritorna al freddo (la natura è così, imprevedibile) e ciò ha comportato una vendemmia tardiva in quanto l’uva è maturata molto più tardi. Pur restando un vino brioso si percepisce che ha già fatto un bel pezzo del suo cammino evolutivo.
A contendersi il primo posto a detta di tutti i votanti è stata la 2017 e la 2018: difficilissimo scegliere.
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