Taurasi 2003, il Fatica Contadina ottenuto da vigneti a Lapio e Montemiletto di proprietà. Dopo aver riposato un tempo immemorabile nella mia cantina, ho deciso che un bel pranzo del primo dell’anno a base di capretto è il momento giusto per farlo entrare in scena.
Resta sempre un mistero profondo sul perchè la scelta cade su un vino piuttosto che su un altro. Dipende da quello che mangi, certo, ma anche dalla composizione delle persone che sono a tavola dove magari non tutte sanno apprezzare certe etichette o, più semplicemente, ci sono gusti diversi. La scelta di un vecchio Taurasi in questo caso è stata abbastanza facile e scontata perchè sulle carni ovine vanno alla grande vini strutturati come l’Aglianico.
Il tema vero della bevuta ovviamente non era se il Taurasi avesse resistito 17 anni perchè è un dato assolutamente scontato ormai, e da tempo. Ma COME aveva resistito un rosso di un’annata calda. Fu proprio ucio Mastroberardino, durante una degustazione di qualche anno dopo ad Avellino, ad avvertire tutti noi che imprecavamo su quella che all’epoca era una anomalia e che però sarebbe e diventata una regola (2006, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2019): aspettate prima di giudicare perchè il caldo sulle uve tardive come l’aglianico in zone fredde fa molto bene perchè aiuta la maturazione.
Il protocollo di produzione di Fatica Contadina prevedeva all’epoca la fermentazione in acciaio, un affinamento in due anni in barrique e un anno in botte grande da 500 ettolitri.
Il vino ha avuto una buona perfomance: buoni profumi di amarena, cenere, scorza d’arancio, carruba, caffè al naso, decisamente tonico al palato con la freschezza ormai in equilibrio e non più scissa come succede con l’aglianico quando è giovane. Perfetti anche i tannini, ben risolti dalla lavorazione e dal tempo trascorso. Un vino in ottimo equilibrio insomma, perfeetto sul capretto al forno e sui formaggi finali.
Una gran bella prova, insomma, che avremmo poturo rimandare ancora di qualche anno vista la giovinezza espressa dal colore, dal naso e soprattutto dal palato che conferma lo slogan: un Taurasi è per sempre!
MONTEFUSCO
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