L’antica trebbia è già lì che sovrasta il campo di grano del molino Scoppettuolo a Grottaminarda.
Simbolo di un’epoca in cui la vita di una intera comunità e la sua economia erano regolate dalla mole e dalla bontà del raccolto.
Pronta a suggellare il successo che il recupero di grani irpini attuato da Ciriaco e Iolanda Scoppettuolo sta avendo e a salutare le migliaia di persone attese per la festa del raccolto, i banchetti a base di farinacei, i balli e i canti. Lo scorso anno andarono ad omaggiarla ben 5mila persone, accorse da tutta la valle dell’Ufita (già ben nota agli antichi romani) se non da tutta l’Irpinia: la sola Grottaminarda, compresi anziani e bambini conta in totale 7mila abitanti.
La trebbia, evocatrice di un tempo non tanto lontano da quello attuale in cui, a scala mondiale, si assiste alle impietose oscillazioni dei listini e si resta col fiato sospeso su accordi sul grano che ci saranno, o non ci saranno.
Con una grande differenza: che l’insicurezza alimentare oggi legata a decisioni estere, all’esportazione dal Mar Nero, al conflitto tra Russia e Ucraina, anni fa era invece connessa unicamente all’andamento meteorologico. Ma l’autosostentamento era pur sempre garantito.
Al centro di questa produzione c’erano proprio le terre campane e irpine innanzitutto.
Campi di grano che oggi tornano di vitale importanza proprio per gli assetti economici del Paese, oltre che per il gusto che i cerali autoctoni regalano alle farine e che vengono valorizzati grazie all’impegno di imprenditori tenaci come Ciriaco Scoppettuolo.
La festa della trebbiatura di questo molino è dunque metafora di una voglia di recupero delle tradizioni, di prosecuzione del lavoro e, soprattutto, di autonomia e autosufficienza cerealicola.
E sottolinea la forza di una singola impresa, quella dell’azienda Scoppettuolo, di fare una festa non già privata, ma di territorio, di popolo.
Perché la comunità stessa riconosce al molino la capacità di tenere alto il buon nome dell’Irpinia, di garantire lavoro ai coltivatori, agli stoccatori nonché di creare manodopera anche per l’indotto.
Quella di Scoppettuolo è una impresa fatta di ricerca, studio, sperimentazione, impegno quotidiano, sacrificio.
Ma soprattutto frutto di un corretto uso delle nuove tecnologie applicate all’agricoltura.
Al molino è infatti presente un campo sperimentale dove vengono generati anche i blend delle farine.
Un impianto di ultima generazione riproduce la lenta macinazione e garantisce il mantenimento delle proprietà organolettiche del chicco di grano. Ne derivano tutte le farine della linea l’”Oro di Irpinia”, alla quale è stata intitolata la squadra di pizzaioli che quest’anno ha trionfato al TuttoPizza, le farine integrali, la tipo 1, la zero e doppio zero nonché la Crokkantella, che ha conquistato il premio “Bellavita awards” al Pizza Pasta show di Londra come miglior ingrediente.
Viene prodotta una tipologia di farina per ogni specifica esigenza: dalla panificazione, alle varie tipologie di impasto per la pizza, ai dolci.
Tutte le farine sono soggette a controlli in materia di igiene e sicurezza degli alimenti. La miscela di grani impiegata per l’ottenimento dello sfarinato è prevalentemente proveniente dall’Alta Irpinia.
Perciò la festa della trebbiatura al molino Scoppettuolo diventa la festa di un territorio che ha ancora tanto da dire e da vantare in fatto di agricoltura e di grani.
L’appuntamento è per il 7 agosto in contrada Maccarone 3 a Grottaminarda. Si parte in mattinata con la benedizione del raccolto, si prosegue con gli approfondimenti tecnici per poi dare vita alla festa vera e propria con balli, canti, degustazioni.
Un’area food viene allestita all’interno del molino dove saranno sfornate pizze senza sosta.
Si andrà avanti fino all’alba.
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