DE LUCIA VINEYARDS
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 Naso 28/30 Palato 27/30 Non omologazione 29/35
Da sempre il vitigno falanghina è quello dominante nei terreni della famiglia De Lucia, nome fortemente rievocante, in terra guardiese e telesina, la coltivazione della vigna. Oggi al timone dell’azienda ci sono i fratelli Cosimo ed Enrico: sono stati loro a volere alla metà del primo decennio di questo secolo la rivoluzione anche del marchio, puntando su quello di De Lucia Vineyards.
Tante trasformazioni, tranne quella dell’enologo: da sempre al timone della cantina c’è il laziale Roberto Mazzer che, come pochi, conosce bene le potenzialità del vitigno coltivato su queste dolci alture che degradano verso la sponda ovest del Calore. A confermare questa sua bravura sul vitigno sono gli ottimi prodotti che sempre da queste parti ottiene con le produzioni di Corte Normanna e, spostandoci di un minimo, con quelle di Terra di Briganti, nella confinante campagna casaldunese.
La versione 2011 della falaghina dei fratelli De Lucia convince soprattutto per tipicità e la notevole sapidità. Bianco di incredibile mineralità che si percepisce già al naso, dove comunque domina il floreale e il fruttato. Brillante, intenso il giallo paglierino carico che si coglie alla vista. Ma come detto è soprattutto al palato che emerge la potenzialità del vino: corrispondenza con quanto avvertito al naso ma soprattutto sapidità e freschezza che rendono addirittura “rinfrescante” un vino dotato di una notevole carica alcolica.
Sicuramente un gran bel prodotto da servire con la cucina di mare, cominciando dai primi piatti con costacei, ma che assolutamente non disdegna gli abbinamento con primi piatti del’orto, magari arricchiti dall’aggiunta di buona provola. Ottimo rapporto qualità-prezzo.
Sede a Guardia Sanframondi, Località Tavernavecchia – Tel. 0824.864259 – www.deluciavineyards.com – Ettari: 12 di proprietà – Bottiglie prodotte: 70.000 – Enologo: Roberto Mazzer – Vitigni: falanghina, aglianico
Questa scheda è di Pasquale Carlo
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