MASSERIA DEL BORRO
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
“La mia falanghina non è una donna vestita per andare a teatro ma una fanciulla che corre a piedi scalzi in campagna”. Sono le parole di Carolina, moglie di Luigi Testa, l’affiatatissima coppia che da alcuni anni conduce questa splendida vigna di città. Devo riconoscere che in questa definizione si sintetizza egregiamente il carattere e l’impostazione di questa Falanghina. Rustica e ruspante riflette allo stesso tempo un’impostazione molto naturale. Lo dimostra anche il riassaggio dell’annata 2005, evoluta conservando e sviluppando tratti assolutamente peculiari, ancora vivace e dall’impatto assolutamente schietto e verace. Il Borrosso 2006, piediorosso in purezza, ricalca la stessa sincerità d’impostazione e ritengo meriti presto un apposita scheda. Gigi, quest’anno, ha provato anche a realizzare una versione passita interessante perchè rifugge da ogni viscosità e consistenza della tipologia per bilanciare la dolcezza zuccherina ripiegando sulla trasparenza e la freschezza gustativa. Veniamo, però, alla Falanghina 2006. Paglierino decisamente brillante. Naso non particolarmente espressivo fatto di frutta bianca, appena ampliato da note vagamente floerali. Sapido e rotondo, morbido, agile e fresco riesce a prodursi in un gradevole anche se non lunghissimo finale. Beva disimpegnata invogliata dalla bassa gradazione alcolica. Ha sostato circa 5 mesi in acciaio ed è pronta per innaffiare frittate, salumi al coltello, torte contadine, laaticini freschi e verdure alla griglia. Così è stato alla consueta festa del vino organizzata in occasione della festa del 25 Aprile dove è stata abbinata felicemente anche sulla classica pizza napoletana!
Questa scheda è di Fabio Cimmino
Sede a Napoli. Via Ventilabro, 67. Tel. e fax 081.7282270. www.masseriadelborro.it. Ettari: 16 di cui 11 vitati. Enologo: Santolo Bonaiuto. Uva: piedirosso e falanghina.
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