di Pasquale Carlo
Il mare a Faicchio. Parliamo ovviamente della cucina di mare. A portarcela è lo chef Luigi Quaranta, che ha tessuto un filo che unisce il Sannio alla sua Pozzuoli. Luigi arriva, infatti, dal rione Terra, l’anima della città che ha dato i natali a Sophia Loren. La sua è una famiglia di pescatori e di grandi appassionati della cucina di mare. E’ soprattutto dal papà e da uno zio che Luigi impara le regole basi per cucinare il pescato di giornata. Poi il lavoro presso alcuni ristoranti dell’area flegrea. Ed è grazie al titolare dell’ultimo ristorante in cui ha prestato servizio che Luigi conosce la terra sannita. Acquista casa a Melizzano, buen retiro di tantissimi napoletani in fuga dal caos della grande metropoli. Da Melizzano inizia la conoscenza della terra sannita, fino a giungere al contatto con un locale storico dell’area di Faicchio. Luigi decide di avviare qui la sua avventura e decide di andare avanti, in un locale che sorge all’ombra delle prime vette dell’area matesina, con la cucina con protagonista il mare.
A dire il vero Faicchio è una delle piazze sannite più aperte alla contaminazione marina, ma mai si era osato tanto, puntando tutto sul pescato del giorno. Infatti, tra le prime caratteristiche del locale ecco la voce di Elena, moglie di Luigi di origini ucraine. Il consiglio: non scegliere alla carta, elencando l’offerta di pesce del giorno, da cui in genere si da il via ad un ampio ventaglio di proposte per l’antipasto. La sera in cui abbiamo fatto visita, una domenica, dopo di una piccola crudità (cannolicchi, fasolari e taratufi) c’è stato servito dell’ottimo pesce bandiera marinato, un tenero e gustoso polipo all’insalata, alici fritte e marinate, cannolicchi gratinati, seppia con melanzane e peperoni finendo con le classiche cozze.
Sul primo la scelta è caduta sui paccheri, conditi con sugo con rana pescatrice oppure con frutti di mare.
Infine la proposta della ricciola alla griglia, di gran sapore e bella consistenza. L’unico peccato non avere a disposizione nel locale un eccellente olio extravergine di oliva di cultivar racioppella (come quello prodotto dall’Olivicola del Titerno): il risultato sarebbe stato ancora più appagante.
Il locale merita sicuramente un secondo passaggio, visto che alla fine non abbiamo avuto la costanza di poter provare i dolci della casa. Conto sui 35 euro.
Ristorante Miramonti – Via Cortesano – 0824.863693 327.4430192 – www.miramontiristorante.com – Chiuso il lunedì
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