di Ugo Marchionne
Think Pink, Live Pink.
Pensa in Rosa, Vivi in Rosa.
Al Lume by Luigi Taglienti, si è svolta la terza edizione del progetto Atelier des Grandes Dames, presentato per la prima volta dalla Maison Veuve Clicquot nel 2016, un network che ha lo scopo di celebrare il talento femminile nell’alta ristorazione. Per il secondo anno, la Maison Veuve Clicquot ha rinnovato la prestigiosa partnership con Michelin Italia, supportando il Premio Michelin Chef Donna 2018.
Un progetto che premia le grandi donne della cucina italiana che sono prima compagne e madri prima ancora di essere chef. Un progetto che quest’anno celebra il duecentesimo anniversario della messa in opera del primo champagne rosè di sempre da parte della Maison Veuve Clicquot. La volontà di Madame Barbe Nicole Ponsardin si è conservata tutt’oggi nelle declinazioni coraggiose del suo progetto.
Vincitrice del premio Michelin Chef Donna 2018 è stata Fabrizia Meroi. Friulana di nascita e pensiero, Fabrizia incarna i valori di sensibilità creativa, audacia, eccellenza e determinazione. L’incontro con il marito, l’ingresso nel gotha della gastronomia, le influenze del maestro Vissani & la stella ottenuta dal 2002, hanno dato vita e forgiato una cucina coraggiosa, ma soprattutto una personalità forte e materna. Cucina e senso del dovere, dove dalla vetta di Sappada nel suo ristorante Laite a Sappada dispiega una progettualità gastronomica autodidatta, personale e fortemente e orgogliosamente territoriale.
Meraviglioso Host gastronomico della serata come già anticipato è stato lo chef Luigi Taglienti, rispettosissimo delle colleghe presenti nella serata nel cedere il palcoscenico, ma comunque assoluto protagonista del servizio, a gestire millimetricamente i ragazzi della brigata di sala e cucina.
In cucina a deliziare gli ospiti si sono alternate quattro grandi donne della cucina italiana. Isa Mazzocchi, la nostra Marianna Vitale, Caterina Ceraudo e Iside de Cesare. Quattro capisaldi della cucina stellata femminile all’italiana che a dispetto dei numeri dell’evento hanno dato vita ad una sequela di piatti difficilmente replicabile. Memorabile il piatto di Baccalà, Alghe & Fagioli di Marianna Vitale. Concentrazione. Questa parola fu usata dal maestro Luciano Pignataro per descrivere nel lontano 2014 la cucina della paladina di Quarto e rimane ancora attuale. Un piatto intimamente connaturato al sapore marino. Così come impressionante è stata la Milanese di Trota di Isa Mazzocchi. L’esplosione di jus di prezzemolo all’interno della milanese valeva il prezzo del biglietto. Un piatto semplice e tecnicamente ineccepibile. Fresco e minerale il Coregone & Anguilla di Iside de Cesare. Marinatura perfetta della materia prima. Al confine tra dolce e salato il carpaccio di Podolica di Caterina Ceraudo. Grande equilibrio. Quattro donne territorialmente lontane ma vicine nello spirito e nella voglia di far grande la cucina italiana e la volontà di vivere e vedere la vita orgogliosamente in rosa. Think Pink.
Piatto innovativo, semplice e goloso anche per Luigi Taglienti che con grande sensibilità ha gestito l’aperitivo che ha condotto gli ospiti all’evento attraverso lo shooting e le presentazioni. Memorabili le frittelle allo Champagne. Per un partenopeo come me queste piccole zeppoline sono una sorta di comfort food, delle quali ho potuto apprezzare l’indovinata fragranza e la godibilità, oltre che una frittura millimetrica. Non vedo l’ora di tornare a provare la sua cucina.
L’obiettivo della Maison è quello di dar voce alle donne che incarnano i valori che furono propri di Madame Ponsardin e di dar loro la forza di continuare a perseguire la loro missione di eccellenza, proprio come la splendida Fabrizia Meroi, la cui storia è stata raccontata attraverso le immagini di grandi fotografi italiani insieme a quella delle quattro dame che hanno allietato la serata gastronomica di noi commensali.
Un privilegio anche l’aver incontrato Dominique Demarville. Chef de Cave di Veuve Clicquot, con un passato presso Mumm & Perrier Jouet. Un uomo semplice ma molto acuto, dal quale ho potuto imparare moltissimo conversando con lui sullo champagne e sul valore delle diverse annate.
Complimenti quindi alla bravissima Fabrizia Meroi e a tutte le chef dell’Atelier, con l’augurio di esser orgogliose nell’essere sempre complete. Donne, Mogli, Madri, Chef.
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