di Tiziano Terracciano
Il centro storico di Isernia pullula di caratteristici localini e da una traversa del corso principale si accede a questa Osteria la cui sala affaccia anche su corso stesso. Il locale è molto bello ed accogliente con mura ed archi in pietra e pavimento in sanpietrini. La denominazione vuol ribadire subito che il Molise esiste ed esiste anche in campo enogastronomico (in risposta probabilmente a quella leggenda metropolitana che vorrebbe dare la “Dimostrazione dell’inesistenza del Molise”).
La maggior parte dei prodotti utilizzati proviene da produttori locali di cui è possibile leggere i nomi sulla prima pagina del menù insieme a quelli di alcune aziende campane ubicate vicino ai confini col territorio molisano (Alcuni ortaggi, così come i tanti oggetti di ceramica artistica disseminati e ben integrati nel locale, provengono dalla cooperativa sociale “Lavoro anch’io”, a cui aderisce anche uno dei proprietari dell’Osteria. Cooperativa che si occupa dell’inserimento lavorativo protetto per persone con disabilità gravi sia fisiche che psichiche). Gran parte delle verdure proviene poi dagli orti delle famiglie delle due coppie di proprietari. Due coppie di amici che hanno sempre lavorato nella ristorazione, chi in sala e chi in cucina, che da pochi mesi hanno avviato questa attività in proprio facendo tesoro delle esperienze passate e soprattutto puntando sulla qualità della materia prima e sulla modernità di preparazione e presentazione senza mai perdere di vista la tradizione.
Carlo, insieme a sua moglie Luigia, si occupa della sala e ha una tale passione per il cibo e per il vino che anche nel giorno di chiusura, il lunedì, unendo utile e dilettevole, va alla ricerca di nuovi prodotti e a provare la cucina di altri colleghi “sanniti” (diciamo “sanniti” intesi sia come molisani che campani per rimarcare idealmente l’appartenenza a quello che un tempo fu il Sannio).
Ci accomodiamo e subito come aperitivo ci viene servito un flute di prosecco e una mousse di Baccalà con pane aromatizzato croccante (i piatti a base di baccalà fanno parte della tradizione locale). E’ venerdì e qui il venerdì il menù si amplia con proposte di “mare”, ma noi ci orientiamo lo stesso su quelle classiche di “terra”.
Anche se curiosi di assaggiare la selezione di salumi e formaggi stavolta passiamo avanti (in quanto durante il pomeriggio ci siamo fatti uno stuzzichino con un bel pezzo di Caciocavallo al Tartufo prodotto dal Caseificio Di Nucci dal 1662 di Agnone accompagnato da una pane semi integrale a lievitazione naturale di Capracotta) e ordiniamo due primi: dei Crioli, che sono una pasta lunga tipica che potremmo definire a metà strada tra uno scialatiello e uno spaghetto alla chitarra, con dei Funghi Porcini Freschi; e dei Crioli con un Ragù leggero di Agnello, Pomodori secchi e Stracciata molisana (che è una sorta di fiordilatte fatto a strisce appiattite e poi ripiegate su sé stesse). Buoni i Porcini scelti da Rosita al posto dei Tartufi che purtroppo ancora non si trovano (e qui non si azzardano proprio a ripiegare proponendo quei tristi tartufi sott’olio come è successo altrove! Qui vige la regola “ogni cosa a suo tempo” !). Eccezionale la rivisitazione del tradizionale Ragù di Agnello.
Luigia ha poi reso l’attesa dei primi ancora più piacevole facendoci assaggiare tre tipi di salsiccia secca: una classica, una mista maiale e agnellone, e una con vino Tintilia.
Per secondo abbiamo preso una rivisitazione del classico Maiale con Patate e Peperoni, e più precisamente una pancia di Maiale cotta a bassa temperatura servita con spuma di patate lunghe di San Biase e accompagnata da peperoni in agrodolce bianchi di San Biase (che hanno una sottilissima ed impercettibile buccia) e qualche peperone del proprio orto per dare un effetto cromatico più movimentato! La pancia di maiale preservata in cottura dalla formazione di una sottile crosta croccante si scioglie in bocca rilasciando un sapore a dir poco entusiasmante!
Giunti alla fine c’è l’imbarazzo della scelta per i dolci che a menù sembrano uno più invitanti degli altri ma che nella realtà lo sono ancora di più. Prima assaggiamo la “Ru Cis Cheic al liquore Trignolino” (una rivisitazione della cheesecake fatta con ricotta e con un liquore tipico molisano fatto con il Prugnolo, un frutto molto simile al mirtillo ma con un nocciolo interno, con un sapore molto amaro e ricco di proprietà antiossidanti); è poi la volta del “Pan Petro, come piace a noi) con cioccolato Papa al 70% con cuore caldo alla Nocciola e Cioccolato Bianco accompagnato da gelato al liquore Milk di Campobasso; e per finire l'”Ostia di Agnone a modo nostro” composta da due Ostie che racchiudono un semifreddo fatto con frutta secca e spezie, e con una gelatina di punch agli agrumi. tutti e tre bellissimi nella presentazione e stupefacenti nel sapore!
Da bere abbiamo preso un’ottima Tintilia del Molise sfusa della Cantina Campi Valerio della vicina Monteroduni, e abbiamo assaggiato vari liquori artigianali tra cui ha spiccato senza dubbio quello fatto con le radici di Genziana che annovero da oggi come il mio amaro preferito per il reale e potente potere digestivo che ha!
Molto ampia la scelta di vini.
Existo – Osteria Molisana
Corso Marcelli, 317
86170 Isernia
Tel. 0865 299379
https://www.facebook.com/ExistoOsteriaMolisana/
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