di Giovanni Gagliardi
Non sono tante le occasioni che ti permettono di vedere all’opera tanti professionisti uniti e felici di collaborare. È successo in occasione della cena di gala per la presentazione di EuVite, neonata associazione dei produttori guidata da Nicodemo Librandi della nota cantina cirotana a cui aderiscono Serracavallo della Valle del Crati, Poderi Marini dell’Alto Jonio cosentino, Statti del lametino e Consolato Malaspina di Melito Porto Salvo, estrema punta meridionale della penisola calabrese.
Grazie all’alleanza tra gli chef calabresi con l’associazione Assapori, nata in seno a Confindustria Cosenza e fortemente voluta da Sarino Branda, direttore e raffinato gourmet, abbiamo incontrato, in cucina, gomito a gomito Gaetano Alia de La Locanda di Alia, Pietro Lecce de La Tavernetta, Salvatore Murano di Max, Maria Francesca Daffinà di Filipppo’s e Agostino Bilotta de L’Approdo di Pino Lo Preiato e Concetta Greco vivace e attiva presidente dell’associazione.
Si inizia con il matrimonio, rigorosamente crudo e insaporito con qualche goccia di olio, basilico e mentuccia, tra i Gamberi rossi del Tirreno, pescati in questo periodo a 400 metri sotto il livello del mare, e il fungo Monaco della Fossiata in Sila accompagnato dal Greco Bianco di Malaspina.
Prima della pasta si replica con un antipasto di mare composto da un tortino di alici abbracciate che contengono un impasto di alici, caciocavallo podolico e pangrattato che si coniuga bene al carattere del Mantonico di Statti.
Anche i più diffidenti nei confronti della melanzana devono arrendersi di fronte alla dolcezza della melanzana violetta, la conferma arriva con la pasta di casa, i cavatelli, conditi con una crema di queste melanzane unite al tonno che assaporiamo con il rosato di magliocco dolce di Serracavallo.
Segue un altro piatto di mare con la Lampuga saltata detta localmente “Capuni (capone)” con un tortino di bietole accompagnati dalla forza e l’eleganza del gaglioppo del Duca San Felice di Librandi.
Pulita la bocca con il sorbetto al Bergamotto, con il suo sapore di dopobarba anni ’80 ben mitigato, è la volta di sua maestà la Mucca Podolica, il bovino ormai conosciuto e valorizzato in tutto il sud e che in Sila e sul Pollino è stata, negli ultimi secoli, fonte di forza, latte e carne. Proposta arrosto accompagnata da funghi, frutti di bosco, polvere di castagna, origano selvatico e il magliocco dolce di Poderi Marini.
Chiudiamo e scappiamo perché è tardissimo con un tortino alla crema di limoni e una mousse al cedro di Santa Maria.
Un brindisi a Euvite e ad Assapori.
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