di Gennaro Miele
Cos’è che rende unico un lavoro? Osservando ammirevoli opere dell’essere umano sovente non è il processo di creazione, nel suo complesso, a renderlo speciale ma un momento all’interno dello stesso, un’ intuizione dell’autore, attimo che sintetizza la ricerca dello stile.
Quell’intensa brevità è paragonabile al concetto spaziale di taglio di Lucio Fontana o alla poetica serrata di Ungaretti.
Nel mondo di Dioniso ciò si esprime nella produzione dei vini rosati, espressione leggera di rossi apprezzati per la loro vigoria.
Quel tocco di particolarità in terra siciliana è in una delle zone di maggior fascino, l’Etna, i cui vini sono tutelati dall’ammirevole ed energico lavoro svolto dal consorzio, nato nel 1994. In questa rappresentativa cartolina emergono suggestivi colori materializzati in roccia scura e vegetazione aspra che compongono la vetta del vulcano, il più alto ed attivo in Europa, la cui verticalità si erige fra nuvole e cielo azzurro, imponente sul Mediterraneo che domina dai suoi 3300 metri di altitudine.
La zona vinicola del monte Etna è un gioiello unico in un prezioso forziere naturale, le sue caratteristiche mutano nel percorso della DOC, riconosciuta nel 1968, tanto nella composizione dei terreni quanto nel microclima, aspetti che ne rappresentano le sfaccettature i cui riflessi brillanti sono i vitigni autoctoni Carricante, Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese. Quest’ultimo, paragonato al nebbiolo e pinot nero per le sue peculiarità, rappresenta il fulcro della produzione vinicola della zona anche nei rosati in cui è protagonista.
Qui l’attimo fuggente di creatività di cui all’inizio, può essere racchiuso nel termine ‘’Pista e mutta’’ che descrive nel dialetto locale la pratica di ridurre, nella vinificazione, al minor tempo possibile il contatto delle bucce con il mosto in modo da estrarne sostanze appena in grado di donare sfumature che vanno dalla buccia di cipolla, al ramato finanche a colorazioni aranciate.
Oltre al suolo, alle escursioni termiche ed agli antichi sistemi di allevamento ad alberello è questa pratica di cantina che determina l’originalità del vino.
Dalla vista aerea dell’areale, la delimitazione della DOC, assume la forma di una luna crescente quella che anticipa la pienezza della luce notturna riflessa, mentre dalla viticultura vulcanica ne scaturisce una propria.
Nell’ultimo lustro, l’interesse e la correlata richiesta dei rosati etnei, è aumentata vedendo aumentare da 16 a 48 le aziende che hanno intrapreso questa produzione, circa 1/3 di quelle appartenenti al consorzio la cui concentrazione maggiore, con il 75%, è nella zona nord.
La sfida dei prossimi anni sarà nel creare unitarietà identitaria alle differenti linee produttive dei rosati locali, definendo degli standard che non compromettano la personale impronta delle singole espressioni aziendali, ma bensì creare un senso identitario comune, che funga da Fil Rosé nel complesso discorso di questi vini annoverabili tra quelli di montagna in un contesto di lavoro eroico.
L’occasione di un approccio che non ha preteso di essere esauriente ma bensì rappresentante del territorio è stata la degustazione digitale alla cieca condotta da Federico Latteri, curatore della Guida ai Vini dell’Etna e Maurizio Lunetta, direttore del consorzio.
Degustare in questo segreto le etichette celate è come affrontare un viaggio sui fianchi scoscesi, impervi e dalle inclinazioni impreviste del gigante che domina la costa orientale siciliana, in un immaginario profumato di salinità e d’avventura, nel tentativo di riconoscere le altitudini e il mosaico territoriale che ha un solo padre, l’Etna.
Parafrasando il Maestro Pirandello ci addentriamo nella degustazione di Sei Rosati… in cerca d’autore.
- 1 . Azienda Falcone / AITHO Etna DOC Rosato 2019 / Vitigno: Nerello Mascalese
Colore rosa carico con lievi riflessi ramati, abbastanza consistente. Al naso frutti di bosco, ribes e fragoline, agrumi dolci, salino con sentore d’origano fresco, lieve tostato di biscotto. All’assaggio fresco, sapido, abbastanza morbido, lieve astringenza finale.
- TENUTE MANNINO DI PLACHI / Etna Rosato DOC 2019 / Vitigno: Merello Mascalese
Colore rosa chiaretto, sentori di frutti estivi quali la fragolina di bosco e l’anguria succosa, profumo di menta, fiori bianchi freschi. Al sorso sapido, secco e fresco, abbastanza morbido, buona persistenza.
- Aziende Agricole Emanuele Scammacca del Murgo / Etna Rosato DOC / Vitigno: Merello Mascalese
Colore rosa con riflessi aranciati, sentori d’erbe officinali che declinano in salvia, mela Fuji, mandorla, sale marino di scogliera. Secco, abbastanza morbido, fresco con retrogusto fruttato.
- Pietradolce / Etna Rosato DOC 2019 / Vitigno: Merello Mascalese
Rosa carico e brillante, profumi di mandarino, ribes e fragoline, sentore di rosa, aromaticità di salvia. Secco e sapido, piacevolmente morbido con ritorno di piccoli frutti di bosco.
- Tenuta Antica Cavalleria / Etna Rosato DOC / Vitigno: Merello Mascalese
Rosa elegantemente pallido, nuance di rosa bianca, finezza balsamica e succo di pompelmo rosa, il sorso è fine, fresco e lievemente salino, ritorno fruttato.
- Vivera / Etna Rosato di Martinella DOC 2019 / Vitigno: Merello Mascalese
Intenso color rosa chiaretto con riflessi aranciati, al naso freschezza espressa dalla nota di zenzero, fogliolina di menta, frutto di anguria e arancia bionda. Assaggio dissetante, morbido e secco, invitante ritorno del frutto.
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