di Enrico Malgi
I sedici gradi e mezzo se li porta proprio bene, con nonchalance. L’Es di Gianfranco Fino fa sempre discutere. Intanto però porta a casa sempre copiosi riconoscimenti, anche a livello internazionale e, quindi, ha ragionei. Se per alcuni anni questo vino è stato dichiarato il migliore d’Italia da tutti i critici specializzati una ragione ci deve pur essere, non vi pare? Un vino, secondo Gianfranco e Simona, senza condizioni, senza regole, al di là dello spazio e del tempo, della logica e della morale. Non conosce il bene né il male, ma sottostà ad un solo principio: il piacere. E che piacere! Emozione allo stato puro, felicità infinita ed appagamento totale. Un vino che riesce a comunicare joie de vivre come dicono i francesi e per questo è diventato un mito anche oltre confine.
Il giovane millesimo 2015 Es Salento Primitivo Igt lo stappo a casa mia, sapendo di commettere un infanticidio, durante un pranzo con amici che non lo hanno mai assaggiato. E come sospettavo rimangono letteralmente affascinanti, nonostante il vino sia all’inizio della sua magnifica parabola e per questo è destinato sicuramente ad un futuro roseo che potrà durare anche più di un decennio.
Alberelli vecchi di più di sessant’anni, posizionati in pianura in prossimità del mare su terra rossa. Vendemmia effettuata a fine agosto. Macerazione in tini di acciaio. Dopo la svinatura il vino transita in barriques di rovere francese metà nuove e metà di secondo passaggio per nove mesi e poi viene imbottigliato. Come detto in precedenza il grado alcolico raggiunge i sedici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia che varia tra i 60,00 ed i 90,00 euro.
Colore rosso rubino già concentrato, con schizzi purpurei ai lati. L’impatto olfattivo colpisce subito per un caleidoscopio di avvolgenti sensazioni odorose, che richiamano intensi profumi fruttati di mirtilli, di ribes nero, di fragoline di bosco, di uva passa, di ciliegie e/o tracce agrumate. Sussurri floreali rossi, briciole vegetali di mirto e parvenze speziate di noce moscata, cannella, pepe nero e chiodi di garofano. In appresso si manifestano anche profumi di funghi, di liquirizia, di caffè, di balsamo, di goudron e lampi di terra umida. Palato di fuoco, per fortuna stemperato subito da un soffio di ventilata freschezza.
Vino opulento, strutturato, solido, carnoso e potente, ma anche morbidamente tannico, equilibrato ed armonico e che sa fondere con precisione densità gustativa e fascino emozionale. Intenso e persistente il retrogusto. Interpretazione superba di un grande, sublime e giovane vino, che dovrà e saprà soltanto migliorare col tempo. L’ho testato su una tagliata di carne alla brace e formaggi stagionati. Ottimo davvero.
Sede a Lama (Ta) – Via Fior di Salvia, 8
Tel e Fax 099 7773970 – Cell 348 8838639
gianfrancofino@libero.it – www.gianfrancofino.it
Enologo: Gianfranco Fino
Ettari vitati: 21 – Bottiglie prodotte: 15.000
Vitigni: primitivo e negroamaro
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