di Enrico Malgi
Strano destino quello dei vini fuoriclasse che sono “costretti” a recitare la parte da protagonista vita natural durante, perché col tempo diventano vere e proprie icone, costantemente sotto la lente d’ingrandimento e per questo attirano sempre l’attenzione da parte dei media e degli stessi appassionati di vino che non possono rimanere delusi.
Prendiamo per esempio l’Es Salento Primitivo di Gianfranco Fino e di sua moglie Simona Natale, un vino pluripremiato da tutte le guide specializzate con i massimi punteggi, che non può certamente venire meno a questo compito specifico da quando è uscito sul mercato nel 2004 per la prima volta. E bisogna sottolineare comunque che per sua fortuna tutti i millesimi prodotti fin qui sono stati sempre accompagnati da una ricorrente ed eccellente qualità.
L’ultima annata in commercio è la 2020. Soltanto Primitivo allevato con viticoltura biologica ad alberello nell’areale tarantino tra Manduria e Sava e vendemmiato a fine agosto con le uve lievemente surmature. Maturazione per nove mesi in legno e poi passaggio in vetro dove sosta per sei mesi. Tasso alcolico di sedici gradi. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro.
Vediamo con calma come si presenta allora questo vino. Il colore che si intravede nel bicchiere è connotato da un profondo e tridimensionale rosso rubino giovane, vivo, lucido e sfavillante di gioia. L’incipit, come da copione, è appannaggio di una netta e caratteristica percezione varietale di fragola, seguita subito dopo da ammantati risvolti fruttati di ciliegia ferrovia e di costumate essenze del sottobosco. Golosi poi i variegati sentori di uva sultanina, fiori rossi, funghi e macchia mediterranea, insieme a preziosi odori salmastri e codificate fragranze di spezie orientali. Nel reparto terziario si distinguono facilmente svolazzi di liquirizia innanzi tutto e poi in appresso anche suadenze di caffè, balsamo e catrame. In bocca penetra un sensitivo e piacevole sorso caldo caldo, asciutto, voluminoso, estensivo, centrato, strutturato, seducente, sapido, sontuoso, arrotondato, glicerico, fine ed in perfetto equilibrio. Nel palato si diffonde poi una bella arietta fresca, che fa salivare tutto il cavo orale. Trama tannica imperiale. Tattilità duttile, plastica, aristocratica, raffinata, affascinante, dinamica e generosa. Vino molto giovane, ma già impeccabile per densità ed estrazione e davanti al quale si apre un periodo di una lunga serbevolezza. Retroaroma impagabile, persistente ed epicureo. Con che cosa lo abbiniamo? Certamente con un bello agnello al forno con patate e/o con un pecorino di Castel del Monte.
Sede Manduria (Ta) – Contrada Reni
Tel e Fax 099 7773970 – Cell. 320 7803978 – 348 8838639
info@gianfrancofino.it – www.gianfrancofino.it
Enologo: Gianfranco Fino
Ettari vitati: 23 – Bottiglie prodotte: 25.000
Vitigni: Primitivo e Negroamaro.
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