di Virginia Di Falco
Da Enzo al 29 è una delle trattorie storiche di Trastevere, qui dal 1935. Come tante ha attraversato nel corso del tempo alterne vicende ma, come poche, è riuscita alla fine a trovare il giusto equilibrio tra carattere pop – come è giusto che sia, per un presidio di cucina romanesca – e un deciso tratto di modernità.
Da qualche anno, infatti, Roberto Di Felice, insieme ai fratelli, ha riavviato l’attività di famiglia, puntando dritto verso prodotti di qualità, selezionati con cura, sia in cucina che nella piccola – ma ben organizzata – carta dei vini di territorio.
L’ambiente è rimasto quello spartano di un tempo, pareti di un giallino un po’ sbiadito, tavolacci apparecchiati con tovaglie di carta, qualche poster pubblicitario anni sessanta e telefono a parete d’antan.
I coperti all’interno sono poco meno di trenta, fuori una quindicina, e si mangia vicini vicini — e anche insieme allo stesso tavolo, se necessario. Qui infatti le prenotazioni vengono accettate solo per il primo turno serale. Poi si fa la fila fuori e ci si siede a mano a mano che si liberano i posti. Atmosfera di conseguenza un po’ genuina e un po’ caciarona, ma lo staff lavora benissimo, governa tempi e ritmi in buona sintonia con la cucina.
Da Enzo al 29 il menu è organizzato con cinque primi e quattro secondi della tradizione romana, alla quale si aggiungono i piatti del giorno, a seconda del mercato e della stagionalità, grazie anche ad un piccolo orto di famiglia.
Da non perdere, quando è stagione, il carciofo alla romana e quello alla giudia; ben eseguito il primo, aiutato da una emulsione di olio extravergine di oliva e prezzemolo; ben fritto il secondo. Sfiziose ma non particolarmente incisive le “palle al 29”, piccole crocchette di patate, baccalà e mozzarella, per cominciare.
La carbonara, qui proposta con i rigatoni, è magistralmente eseguita, cremosa con il guanciale tostato al punto giusto. Buona anche la cacio e pepe (attenzione: porzioni abbondantissime!); delicata la minestra di pasta e ceci, con i legumi saporiti e cotti a puntino. Esalta il sapore del pomodoro e la qualità delle carni il piatto di gnocchi del giovedi con sugo di spuntature, altro baluardo della cucina romanesca.
Tra i secondi, sempre una garanzia, le polpette al sugo, tenere e rese più gustose da un’ombra di mortadella nell’impasto; la scarpetta qui è d’obbligo: anche perché il pane è favoloso (forno Roscioli).
Da Enzo al 29 Si chiude con il tiramisù al bicchiere, oppure con gelato artigianale o la torta del giorno.
Per un conto sui 30-35 euro, uno degli indirizzi più affidabili del centro, dimostrazione riuscita di come sia possibile portare avanti la tradizione delle vecchie osterie senza snaturare le radici genuine e popolari ma allo stesso tempo, aggiornandosi sulla ricerca e selezione della materia prima. E con un servizio che, pur restando alla mano, ha sempre il polso della cucina e del cliente.
ENZO AL 29 Roma
Via dei Vascellari, 29
Tel. 065812260
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso la domenica
www.daenzoal29.com
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