Ormai il vino non è più solo un prodotto da degustare in un contesto avulso dai luoghi di produzione e lontano dalle persone che lo producono. Il consumatore, giustamente, vuole saperne di più, ma soprattutto vuole toccare con mano le viti, il suolo, e se si è fortunati da capitare durante la vendemmia, anche l’uva. Non meno importante è il rapporto con il produttore. La sete di conoscere le persone che fanno il vino, di sentire le loro storie, di percepire il loro rapporto con la terra e con la natura, è ormai imprescindibile!!! Non basta più fruire della mediazione delle varie guide che catalogano e classificano ogni anno i vini che ritengono più meritevoli di nota, c’è piuttosto la volontà di vedere dal vivo e possibilmente in diretta i diversi protocolli di lavorazione che le aziende adottano rispetto alle diverse tipologie di vino, sia in vigna che in cantina. E queste cose le vogliono sentire direttamente dalla bocca del produttore, non leggerle su un sito internet o su una vecchia brochure cartacea, vogliono guardare in faccia “il protagonista” per carpirne le diverse sfumature emozionali mentre parla del proprio lavoro, del rapporto che ha con la terra e quindi della sua “ filosofia di produzione”.
Sicuramente in Campania, ma più segnatamente in Irpinia, tali esigenze sono state comprese in ritardo rispetto ad altre regioni del nostro paese, ma anche qui, finalmente, si va verso una maggiore attenzione verso l’eno-turismo. E quindi alcuni produttori più sensibili hanno attrezzato un’offerta che permette ai numerosi appassionati di fruire di un’accoglienza quantomeno accettabile. Di seguito vi proponiamo alcune tra le cantine dell’Irpinia, a nostro avviso, a tal fine meglio predisposte. I criteri di segnalazione, fanno riferimento inoltre, anche alle specifiche specializzazioni delle diverse cantine nelle tipologie di vino prodotto. Naturalmente sorvoliamo sulle “grandi cantine” che già da tempo hanno strutture e personale specifico per focalizzare la nostra attenzione sulle piccole e piccolissime entità produttive che con grosso sacrificio hanno cercato di dare delle risposte a questa nuova esigenza del consumatore.
Area dell’Aglianico e del Taurasi
Cantine Caggiano- Taurasi
La prima cantina “visitabile” dell’Irpinia. Pensata già in questa funzione sin dalla realizzazione dal titolare Antonio Caggiano. E’ una sorta di museo contadino con una miriade di oggetti e strumenti rurali d’epoca. Inoltre, attaccato alla cantina funziona anche un’ agriturismo di fascia medio-alta. Si occupa dell’accoglienza, oltre alle incombenze specifiche di cantina, il figlio Pino (architetto).
http://www.cantinecaggiano.it/
Cantine Lonardo-Taurasi
Questa piccola ma accorsata realtà, fondata da Alessandro Lonardo, è ora nelle mani delle figlie Enza ed Antonella ed è seguita soprattutto da Antonella e dal marito Flavio Castaldo, archeologi e grandissimi appassionati e professionalmente competenti di vino. Vi accoglieranno con tantissima cortesia facendovi visitare la cantina e le vigne storiche dalle quali ricavano, anche due bellissimi crù di Taurasi, il Coste ed il Vigne d’Alto.
http://www.contradeditaurasi.it/
Tecce-Paternopoli
Luigi Tecce è un personaggio punto. Senza conoscere Luigi non riuscirete a capire l’Irpinia e l’aglianico. Scontroso ma affabile, chiuso ma loquace, ragionatore ma appassionato, raffinato gastronomo ma parco commensale. Questo è Tecce, la splendida persona che vive le speculari contraddizioni del suo amato vitigno: l’aglianico. La sua cantina si divide in una miriade di piccole unità immobiliari, ognuna destinata al proprio scopo. La più affascinante sicuramente è quella in pietra viva, rimasta la stessa cantina di famiglia costruita dal nonno nei primi anni del 19° secolo. Anche questa sembra un museo contadino.
Luigi Tecce – via Trinità n°6- Paternopoli (Av)
Tel. 0827 71375 / Mobile 349 2957565
Michele Perillo-Castelfranci
Michele è quello che si dice “ ‘na pasta e ‘uagliuone”, nel senso che la sua beata sempreterna espressione del volto lascia trasparire una serenità ed un’umiltà disarmanti. Ma non è una prerogativa personale, è così tutta la famiglia. Li vedete accompagnarvi su e giù per i pendii di una delle vigne più vecchie dell’Irpinia senza alcuna fatica, sempre sorridenti. Molto ospitali, hanno sempre qualche salume tipico da farti assaggiare in accompagnamento ai loro splendidi vini. Michele, oltre ad un grande Taurasi, produce anche un ottimo Coda di Volpe.
Michele Perillo – C/da Valle 19 – Castelfranci(Av)
Tel. 0827 72252 / Mobile 347 1640170
Areale del Fiano di Avellino
Marsella- Summonte (Av)
Guido Marsella rappresenta, nella seppur relativamente breve, la storia del Fiano di Avellino. La cantina nasce nel ’95 ad 8oo mt. Slm, sicuramentre sono le vigne di Fiano più alte dell’Irpinia. E’ stato il primo ad uscire un anno dopo sul mercato, convinto che il vitigno cominci ad esprimersi al meglio, almeno dopo un anno. Forte delle posizioni ormai raggiunte, ormai esce addirittura dopo due anni. Il paesaggio nel quale si collocano, la cantina e le vigne, a ridosso della montagna di Montevergine, è stupendo. Persona molto affabile e affabulatrice, Guido mette a disposizione dei suoi ospiti anche un bellissimo agriturismo che è attaccato alla cantina.
Ciro Picariello –Summonte (Av)
Siamo immediatamente a ridosso della cantina Marsella, un centinaio di metri più in basso. Ciro è l’anima dell’azienda, insieme alla moglie Rita ed ai figli Emma e Bruno, conduce questa bellissima azienda che racchiude anche, oltre ai 3 ha di Summonte, 3 ha di vigna a Montefredane, dove produce esclusivamente Fiano. Il carattere giocoso ed autoironico del soggetto, rende le visite in azienda particolarmente divertenti ma interessantissime per la mole di informazioni elargite con generosità. Produce anche un ottimo spumantino di Fiano con metodo classico.
http://www.ciropicariello.com/
Masseria Murata- Mercogliano(Av)
Rimaniamo in zona, a pochi chilometri dalle altre due aziende, e a qualche centinaio di metri dall’uscita Av-Ovest dell’autostrada A 16, proprio di fronte all’Abbazia del Loreto di Montevergine. Qui la tradizione del Fiano risale alla notte dei tempi, già da quando i terreni erano condotti dai monaci. I fratelli Argenziano, Gianluca ed Antonio, continuano la tradizione con grande passione e professionalità. Le vigne, che in larga partecircondano la cantina, sono anche ubicate a Candida e a Chianche. Si produce anche un ottimo Coda di Volpe, di cui gli Argenziano sono stati antesignani.
http://www.masseriamurata.com/
Colli di Lapìo
Ci spostiamo nell’areale di Lapìo, dove Clelia Romano, “La signora del Fiano”, nel ’94 ha fondato la cantina che conduce insieme al marito Angelo ed al figlio Federico. Lapìo e Montefalcione sono gli unici due comuni ad essere compresi sia nell’areale della docg per il Fiano che per quello del Taurasi. Il Fiano di questo terroir ha uno stile diverso rispetto a quello dell’areale del Partenio. E’ un vino pieno, opulento, molto fruttato, e che sebbene abbia comunque una notevole freschezza, dà grandi soddisfazioni anche nelle sensazioni di morbidezza. Insieme a Marsella, Clelia Romano rappresenta da sempre l’icona del Fiano di Avellino.
Rocca del Principe- Lapìo
A poche centinaia di metri possiamo incontrare Ercole Zarrella, che insieme al fratello Antonio, alla moglie Aurelia (che parla perfettamente l’inglese) e alla figlia Mariarita, porta avanti questa piccola ma splendida azienda. Viticoltori da generazioni, nel 2004, come un po’ tutte le piccole aziende di successo, non ritenendo più remunerativi i prezzi delle uve praticati dalle “grandi cantine”, hanno iniziato a vinificare in proprio. Oltre al Fiano, avendo anche una vecchia vigna di famiglia piantata ad aglianico, producono anche aglianico e Taurasi.
http://www.roccadelprincipe.it/Index.htm
Areale del Greco di Tufo
Di Marzo –Tufo
E’ la cantina più antica della Campania e forse una delle più antiche d’Italia. Il titolare, Ferrante Di Somma, uomo di grande cultura (parla correntemente quattro lingue)è riuscito, dopo alcune decenni di ombra, a riportare la cantina ai fasti di un tempo. Dopo aver rilevato le quote dei numerosi cugini, ha investito un bel po’ di soldini, sia nell’ammodernamento del processo produttivo interno, che nella razionalizzazione dei vigneti, all’esterno. Produce un ottimo Greco di Tufo base, ma anche un crù e un intrigante spumantino di Greco metodo classico. La cantina, molto bella da vedere, è interamente scavata nel tufo.
Torricino – Tufo
Viticoltori da generazioni, negli anni ’70 la famiglia Di Marzo, attraverso l’opera di Vitantonio il papà di Stefano, razionalizza le vigne di proprietà e reimpianta anche alcuni terreni. Attualmente è Stefano, enologo, che si occupa, insieme alla sorella, della conduzione aziendale. Il vino di punta, è chiaramente il Greco di Tufo, che si produce in due differenti versioni, il base ed un crù che oltre a provenire da una vigna ben specifica, viene trattato anche con un diverso protocollo di vinificazione. Stefano Di marzo, forte anche grazie alla competenza professionale, appassiona i visitatori con le sue complete esposizioni sia del prodotto- principe del comune di Tufo, ma anche della sua interessantissima storia.
Benito Ferrara – Tufo
L’azienda nasce a metà degli anni ’90, ma le origini viticultrici della famiglia sono da ricondurre ai primi anni del ‘900. Gabriella Ferrara, figlia di Benito, la conduce insieme al marito Sergio Ambrosino. E’ ubicata alla frazione San Paolo, uno dei siti più vocati per il Greco di Tufo. Per rendere l’idea in termini matematici possiamo tranquillamente adottare la proporzione, Clelia Romano sta al Fiano come Gabriella Ferrara sta al Greco, nel senso della caratterizzazione della specializzazione e nella qualità. A Tufo negli 8 ha aziendali si coltivano solo uve Greco, altri 2 ha sono a Montemiletto e sono coltivati ad aglianico.
Cantine dell’Angelo – Tufo
Non si può andare a Tufo senza aver conosciuto Angelo Muto, “il cicerone del paese”. Il nonno Angelo, minatore nell’azienda di estrazione di zolfo a Tufo, è stato il primo ad impiantare i vigneti di famiglia. Successivamente, il figlio Antonio, padre di Angelo, dopo una parentesi nell’edilizia, ha ripreso l’attività culminata con la vinificazione in proprio iniziata insieme al figlio Angelo nel 2006. I vigneti raggiungono ormai la consistenza di 5 ha, tutti a Greco di Tufo che rappresenta l’unica etichetta in produzione. Se avete tempo e voglia di conoscere l’affascinante storia del greco e di Tufo, lasciatevi “sequestrare” per almeno una giornata da Angelo Muto, simpaticissimo e competentissimo viticoltore.
http://www.cantinedellangelo.com/
D’Aione – Tufo
Questa cantina nasce dall’accorpamento dei terreni di proprietà delle famiglie di tre amici, Giustino Marino, Angelo Carpenito e Raffaele Izzo e dalla successiva iniziativa di vinificare in proprio. Nel 2004 costruiscono la cantina a ridosso di un fortilizio diroccato fatto erigere dal principe longobardo Aione II da cui l’azienda ha preso il nome. La metà circa degli 8 ha vitati, è composta da vigne vecchie di oltre 40 anni allevate nel tradizionale sistema a raggiera. Spettacolare la vista di cui si gode affacciandosi sulle finestre della struttura sita alla famosa frazione San Paolo.
http://www.terredaione.it/index.php?lang=it
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